Il tribunale di milazzo ordina sequestro di un cane per eccessivo abbaio nonostante condizioni ottime

Il tribunale di milazzo ordina sequestro di un cane per eccessivo abbaio nonostante condizioni ottime

A Milazzo, in Sicilia, un cane è stato allontanato dalla famiglia per l’abbaio continuo senza prove di maltrattamento; LNDC Animal Protection denuncia tentativo di avvelenamento e chiede rilievi fonometrici precisi.
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A Milazzo un cane è stato allontanato dalla famiglia per l’abbaio continuo, nonostante fosse in buona salute. Il caso ha acceso il dibattito sull’importanza di prove tecniche per interventi di questo tipo e sulla tutela di animali e proprietari. - Gaeta.it

A Milazzo, in Sicilia, un cane è stato allontanato dalla famiglia a causa delle continue lamentele dei vicini legate al suo abbaio. La misura cautelare, emessa dal tribunale locale, ha destato attenzione perché il cane viveva in buona salute e non si riscontravano maltrattamenti. L’intervento ha coinvolto l’associazione LNDC Animal Protection, che ha preso in consegna l’animale per trasferirlo in un canile. Il caso ha sollevato discussioni sulla gestione delle segnalazioni per disturbo della quiete pubblica e sulla tutela degli animali e dei loro proprietari.

Sequestro del cane a milazzo: le motivazioni del tribunale e la posizione della famiglia

Il provvedimento del tribunale di Milazzo è stato preso in seguito a numerose segnalazioni da parte dei residenti del quartiere per l’abbaio continuo del cane. Nonostante la mancanza di prove di maltrattamento, l’autorità giudiziaria ha deciso per l’allontanamento dell’animale dalla casa familiare. Le forze dell’ordine e i volontari dell’associazione LNDC Animal Protection si sono presentati nell’abitazione per assecondare l’ordinanza e prelevare il cane. Durante l’ispezione, è emerso che l’animale godeva di buona salute e veniva trattato con cura dalla famiglia. Non erano evidenti segni di abbandono o cattiva cura.

La reazione della famiglia

La famiglia ha espresso sorpresa e rammarico per la decisione, sottolineando l’affetto reciproco con il cane. Il fatto che l’animale fosse amato e rispettato è stato confermato anche dagli stessi operatori dell’associazione. Ciò che ha scatenato il provvedimento è stato il disturbo causato dall’abbaiare, valutato dai vicini come un problema serio per la quiete pubblica. A riprova di ciò, però, non sono stati effettuati rilievi tecnici adeguati, come misurazioni del rumore fonometriche. Il sequestro, quindi, non risulta legato a condizioni di pericolo o di salute dell’animale, ma esclusivamente a motivazioni legate alla vivibilità del contesto urbano.

Condizioni del cane e tentativo di avvelenamento scoperto dai volontari

Durante il trasferimento del cane al canile da parte di LNDC Animal Protection, è emerso un episodio grave che ha aggravato la situazione. Alcuni residenti del quartiere avevano cercato di avvelenare l’animale spargendo polpette contenenti vetri rotti nelle vicinanze della casa. Questo ha portato gli operatori a denunciare l’episodio alle autorità competenti. L’attacco contro il cane mostra un clima di tensione nel quartiere ed evidenzia come la convivenza con animali non sempre sia pacifica.

Stato di salute dell’animale

I volontari hanno confermato che l’animale non presentava ferite o segnali di malattia ma era in buona forma fisica. Questo elemento ha escluso qualsiasi forma di negligenza da parte della famiglia. Il fatto che sia stato un atto esterno a mettere in pericolo l’animale ha complicato la situazione, richiamando l’attenzione sui rischi a cui i cani possono essere esposti anche in ambienti urbani. La LNDC ha sottolineato l’importanza di proteggere non solo gli animali, ma anche le famiglie che se ne prendono cura con rispetto.

Controversie legate al disturbo da abbaio e rilievi fonometrici

Il caso di Milazzo ha riaperto il dibattito sulla gestione delle segnalazioni di disturbo causato dagli animali domestici. La LNDC Animal Protection ha sottolineato con forza che, per adottare interventi come sequestri o provvedimenti restrittivi, è necessario basarsi su dati tecnici precisi, in particolare rilevazioni fonometriche. Queste indagini sono in grado di definire se l’abbaio supera i limiti legali e crea un reale problema per la quiete pubblica.

Attenzione alle prove tecniche

In assenza di tali misurazioni, gli interventi legati a segnalazioni di vicini rischiano di alimentare conflitti interpersonali, sfociare in controversie poco fondate e portare a decisioni ingiuste verso le famiglie. Il presidente di LNDC, Piera Rosati, ha definito preoccupante lo scenario creato da provvedimenti basati solo su proteste verbali senza prove concrete. Ha ricordato che fenomeni di disturbo devono essere valutati con strumenti oggettivi e regolamentati, per evitare che episodi simili possano ripetersi e produrre effetti dannosi sia sulle persone che sugli animali coinvolti.

Il ruolo delle associazioni nella tutela degli animali e delle famiglie a milazzo

L’intervento della LNDC Animal Protection a Milazzo mette in evidenza il ruolo complesso che le associazioni devono assumere nella tutela degli animali e nell’equilibrio con le esigenze delle comunità locali. L’associazione ha preso in custodia il cane per rispettare l’ordinanza del tribunale ma ha anche denunciato la mancanza di elementi validi per giustificare il sequestro.

Mediazione tra esigenze opposte

Le associazioni nei casi di conflitti tra vicini e animali spesso si trovano a mediare tra esigenze opposte. Da un lato la protezione dell’animale da maltrattamenti o situazioni di rischio, dall’altro la tutela di chi vive nei dintorni e lamenta disagi. A Milazzo la situazione si è dimostrata delicata, con famiglie che amano i propri animali e vicini che manifestano un’intolleranza verso il loro comportamento. L’incidente delle polpette avvelenate rivela inoltre come gli atteggiamenti ostili possano tradursi in azioni pericolose.

In questi contesti, le associazioni devono presentare segnalazioni precise, valutare con attenzione tutte le circostanze e mettere in relazione ogni elemento raccogliendo prove concrete. La gestione di casi come a Milazzo richiede quindi attenzione, documentazione e collaborazione con le istituzioni per garantire un equilibrio tra diritti e doveri di cittadini e proprietari.

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