Il vescovo di Acerra: educare alla politica per una democrazia sana e giusta

Il vescovo di Acerra: educare alla politica per una democrazia sana e giusta

La diocesi di Acerra promuove un impegno attivo dei cristiani nella politica, sottolineando l’importanza della fede nel sociale e la necessità di combattere l’astensionismo per una democrazia sana.
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Il vescovo di Acerra: educare alla politica per una democrazia sana e giusta - Gaeta.it

Nel cuore della Campania, la diocesi di Acerra si è fatta paladina di un nuovo approccio al coinvolgimento sociale e politico, durante l’incontro tenuto presso l’auditorium ‘Monsignor Antonio Riboldi’. Il vescovo Antonio di Donna, insieme a don Bruno Bignami, ha invitato circa 200 partecipanti a riflettere sull’importanza di un impegno attivo e responsabile all’interno della comunità, sottolineando che la fede non può rimanere separata dalla vita sociale. L’incontro, intitolato “Educhiamoci all’impegno socio-politico”, ha dato il via a una discussione fondamentale sul ruolo della Chiesa e dei cristiani nella politica contemporanea.

Un patrimonio sociale da non trascurare

Il vescovo di Donna ha esordito evidenziando il “ricco patrimonio sociale della Chiesa”, un elemento cruciale per una profonda e autentica evangelizzazione. Secondo lui, la predicazione del Vangelo non può prescindere da questo tesoro, che offre gli strumenti per affrontare le sfide del presente. In un periodo in cui la democrazia manifesta segni di crisi, il presule ha posto l’accento sull’urgenza di far rivivere i valori cristiani nell’impegno politico. La dottrina sociale della Chiesa deve andare di pari passo con l’evangelizzazione per garantire che la fede possa dare un’anima alla politica, elevandola a una vera e propria forma di carità.

Di Donna ha affermato che la dimensione politica è fondamentale perché, come sosteneva il Papa, la Chiesa non è chiamata a ritirarsi nelle sagrestie, ma ha la missione di educare i fedeli all’impegno. In questo contesto, ha ribadito che la separazione tra fede e storia non è accettabile; ogni cristiano è chiamato a vivere attivamente la propria vocazione nel mondo, per dare voce a chi non ne ha, in particolare alle categorie più vulnerabili.

Riflessioni sulla democrazia e l’impegno cristiano

Uno dei punti salienti trattati dall’arcivescovo è stato il tema dell’astensionismo politico. Di Donna l’ha definito il “sintomo più grave” di una democrazia malata, richiamando l’attenzione sulla necessità di stimolare una partecipazione attiva e appassionata da parte dei cittadini. La Chiesa, pur non entrando direttamente nella sfera politica, ha l’obiettivo di formare i suoi membri, affinché possano contribuire in modo propositivo al bene della società. Non si tratta semplicemente di votare, ma di capire come ogni scelta possa influenzare il tessuto sociale e umano della comunità.

Nel corso dell’incontro, è emersa un’altra questione cruciale: l’autenticità del cristianesimo. Per Di Donna, un cristianesimo privo di impegno per la giustizia è un cristianesimo inadeguato. La chiamata a un’azione concreta è quindi essenziale non solo per i credenti ma per tutti coloro che desiderano un mondo più equo e giusto.

La visione di don Bruno Bignami sulla politica

Don Bruno Bignami, intervenuto a supporto delle riflessioni del vescovo, ha richiamato le parole di Papa Francesco, mettendo in evidenza come la “tenerezza” debba essere il criterio alla base di una politica sana. Attraverso il contatto con le pene e le sofferenze della gente, il politico ha la possibilità di trasformarsi, di assorbire queste esperienze per migliorare il proprio operato. Questo non implica però una totale dedizione all’aspetto politico, ma richiede un bilanciamento tra la vita pubblica e quella personale, familiare e affettiva.

Infine, don Bignami ha sollecitato una riflessione profonda sulle responsabilità di chi opera nella sfera politica. La domanda centrale non deve essere solo quella dei voti ottenuti, ma piuttosto quanto bene è stato fatto per il territorio e quali frutti positivi rimarranno per il futuro. Questa visione invita ciascuno a comprendere il valore delle proprie azioni nel lungo termine, promuovendo un rinnovato senso di responsabilità verso la comunità.

Un incontro, quindi, che ha saputo unire riflessione e proposta, instillando fiducia nella possibilità di una politica improntata ai valori cristiani e al bene comune, un passo necessario per restituire vita e voce a chi oggi ne è privo.

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