Affrontare le crisi lavorative richiede una collaborazione tra il governo, i sindacati e le imprese. Recentemente, il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla vertenza della fabbrica Tme, ex Jabil. La sua lettera aperta alle istituzioni e agli imprenditori mette in luce la necessità di garantire un futuro dignitoso per i lavoratori, insieme alla salvaguardia delle famiglie colpite dalla crisi occupazionale. Questo appello risuona con forza in un territorio che ha visto un tempo la presenza di importanti aziende, come Olivetti e Siemens.
Un appello all’unità per il lavoro
Nella sua lettera, Lagnese sottolinea che è fondamentale che tutte le parti interessate si uniscano per affrontare la crisi. La collaborazione tra governo centrale e locale, imprenditori e sindacati è vista come essenziale per evitare licenziamenti e per proteggere le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà. Lagnese auspica che la transizione da Jabil a Tme, una società a partecipazione statale, possa rappresentare un’opportunità per un impegno concreto nei confronti della comunità. Il prelato ricorda che non si devono ripetere gli errori del passato, facendo riferimento all’abbandono di grandi marchi e alla disoccupazione che ne è seguita.
La situazione dei lavoratori della Softlab
Un altro punto criticato dal vescovo riguarda i lavoratori della Softlab, molti dei quali provengono da Jabil. Questi dipendenti, assunti in un progetto di ricollocazione, si sono ritrovati improvvisamente disoccupati. Lagnese è stato contattato dai lavoratori, che gli hanno chiesto di intervenire per far sì che le istituzioni non dimentichino il loro stato. A questo proposito, egli invita tutti a trovare una soluzione che possa garantire un futuro lavorativo sereno a chi ha subito una truffa, avendo dato fiducia a un progetto che non ha avuto successo. È una questione di giustizia sociale e di dignità per tutti i dipendenti coinvolti.
Fermarsi nella lotta per la dignità del lavoro
Nella sua missiva, il vescovo non manca di ricordare l’importanza di sostenere gli imprenditori e i lavoratori che si battono per i diritti e la giustizia sociale. Lagnese sottolinea la necessità di un impegno collettivo per restituire dignità al lavoro, evidenziando come il dialogo tra tutte le parti interessate possa portare a soluzioni efficaci. È un messaggio chiaro, quello di costruire un ambiente di collaborazione che possa trasformarsi in opportunità per una ripresa concreta dell’occupazione nella regione, che, come si ricorda, ha una storia industriale ricca e significativa.
Resta da vedere come queste parole di Lagnese verranno accolte dalle istituzioni e dal settore imprenditoriale. La speranza è che il richiamo all’unità e alla giustizia possa dare vita a nuove opportunità per tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza Tme e oltre, al fine di creare un futuro dove dignità e lavoro possano coesistere.