Il vescovo di Trieste promuove il dialogo interreligioso durante la visita alla moschea Ar-Rayan

Il vescovo di Trieste promuove il dialogo interreligioso durante la visita alla moschea Ar-Rayan

Incontro tra il vescovo di Trieste e il presidente del Centro culturale islamico promuove dialogo interreligioso, unità e cooperazione, sottolineando l’importanza della fratellanza in un contesto di crescente pluralismo religioso.
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Il vescovo di Trieste promuove il dialogo interreligioso durante la visita alla moschea Ar-Rayan - Gaeta.it

Un messaggio di unità e collaborazione è emerso dall’incontro tra il vescovo di Trieste, monsignor Enrico Trevisi, e il presidente del Centro culturale islamico di Trieste, Akram Omar, tenutosi alla moschea Ar-Rayan. Le parole pronunciate dal vescovo riflettono una volontà di costruire ponti attraverso il dialogo interreligioso, in un momento in cui i conflitti e la violenza segnano il panorama internazionale.

Un simbolo di speranza per la comunità

Monsignor Trevisi ha aperto l’incontro esprimendo la sua visione di un mondo migliore, dove la speranza e la solidarietà tra le diverse fedi possano guidare le comunità verso una maggiore fratellanza. “Siamo dentro questo tempo come pellegrini di speranza”, ha affermato, sottolineando l’importanza di camminare insieme, nonostante le differenze religiose. Queste dichiarazioni non sono casuali e si inseriscono all’interno di un contesto di crescente pluralismo religioso, dove il rispetto e la comprensione reciproca diventano fondamentali.

Durante la visita, il vescovo ha anche condiviso un messaggio ricevuto dal Dicastero vaticano, pensato specificamente per promuovere il dialogo interreligioso in occasione del mese sacro del Ramadan. Questo gesto rappresenta un riconoscimento ufficiale della necessità di sviluppare relazioni positive tra le diverse comunità religiose.

La coincidenza tra Ramadan e Quaresima

Monsignor Trevisi ha evidenziato un fatto significativo: quest’anno, il Ramadan e la Quaresima coincidono, offrendo un’occasione unica per riflessioni e pratiche di purificazione personale. Questo aspetto temporale, secondo il vescovo, può servire da catena di unione, nonostante le visioni diverse tra cristiani e musulmani. Entrambe le religioni, infatti, invitano a momenti di introspezione e crescita spirituale, elementi che possono essere sfruttati per rafforzare i legami.

Questa coincidenza non è stata lasciata inosservata da Akram Omar, che ha interpretato la visita del vescovo come un gesto di riconoscimento e rispetto reciproco. La condivisione di momenti di spiritualità può rappresentare un passo decisivo per costruire una società più coesa e solidale.

Un appello alla cooperazione

Omar ha espresso la sua gioia per la visita del vescovo, definendo il momento un segno di fratellanza, amicizia e dialogo religioso profondo. Ha sottolineato che, nonostante i progressi compiuti nel dialogo interreligioso, c’è ancora molto da fare. “Siamo uniti, ma dobbiamo fare ancora di più”, ha affermato, richiamando l’attenzione sulle violenze e atrocità che caratterizzano numerosi contesti internazionali.

In risposta, Omar ha lanciato un appello a tutte le autorità religiose, sollecitando una cooperazione continua e consolidata tra le diverse fedi. È fondamentale che pastori, rabbini e leader religiosi si uniscano in un fronte comune per combattere l’odio e promuovere la pace nei rispettivi contesti.

Questo incontro non segna solo un momento simbolico, ma rappresenta un passo concreto verso una maggiore comprensione e rispetto reciproco tra le religioni, in un mondo che spesso sembra oppresso da divisioni e conflitti.

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