La delegazione guidata dal vicepresidente americano ha vissuto una giornata intensa tra appuntamenti politici, momenti spirituali e visite culturali nella Capitale italiana. Il calendario delle attività ha alternato incontri istituzionali, riti religiosi del Venerdì Santo e tappe simboliche nel cuore di Roma.
il primo contatto con le istituzioni italiane: incontro a Palazzo Chigi
Il vicepresidente Usa è atterrato ieri mattina all’aeroporto di Ciampino, dove lo attendevano dettagliate misure di sicurezza per il suo trasferimento in città. La presenza della famiglia – moglie e figli – ha accompagnato la sua permanenza a Roma. Dopo un breve incontro nella residenza dell’ambasciatore americano, Villa Taverna, Vance si è diretto verso Palazzo Chigi. Qui ha incontrato la premier italiana Giorgia Meloni per un colloquio istituzionale a pochi giorni dalla sua visita alla Casa Bianca. Il confronto è proseguito a tavola durante un pranzo cui hanno preso parte anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il dialogo ha posto le basi per rafforzare la collaborazione tra Roma e Washington, toccando temi di politica estera e cooperazione bilaterale.
la partecipazione ai riti della Passione: un momento di fede a San Pietro
Terminati gli impegni politici, il vicepresidente ha dedicato il pomeriggio a un rito religioso particolarmente significativo. La famiglia Vance ha raggiunto Piazza San Pietro per assistere alla celebrazione della Passione del Signore, presieduta dal cardinale Claudio Gugerotti. La scelta di partecipare a questo evento rientra nel percorso personale di Vance, convertitosi al cattolicesimo nel 2019 all’età di 35 anni. Sebbene la moglie Usha segua la tradizione religiosa indù d’origine familiare, accompagna regolarmente il marito alla messa domenicale. La celebrazione a cui hanno preso parte rappresenta uno dei momenti centrali del calendario liturgico prima della Pasqua, e si è svolta nella cornice solenne di San Pietro sotto la delega di papa Francesco. L’evento ha avuto un richiamo sia spirituale sia simbolico, confermando la dimensione pubblica del rapporto tra fede e politica nella visita romana.
il tour culturale e la serata tra sicurezza e suggestioni della città eterna
In serata il programma ha lasciato spazio a momenti di conoscenza della storia e dell’arte di Roma. La famiglia e gli accompagnatori hanno visitato Castel Sant’Angelo, uno dei simboli più noti della città con la sua fortezza millenaria e le viste panoramiche sul Tevere. La serata si è conclusa con una cena nella zona centrale di Roma, mentre le misure di sicurezza sono rimaste rigorose per garantire la protezione della delegazione americana. Nonostante le precauzioni, la visita ha permesso di cogliere alcune suggestioni della città di notte, immersa nel suo carattere unico. Le tappe culturali rappresentano una parte importante della permanenza a Roma, che proseguirà con visite programmate nei giorni seguenti a monumenti storici come il Colosseo, i Fori Imperiali, il Pantheon e la Scala Santa.
Il viaggio del vicepresidente Usa conferma il ruolo di Roma non solo come capitale politica ma anche come centro di cultura e spiritualità, elementi che spesso si intrecciano nelle visite ufficiali di rappresentanti esteri. Le giornate romane continuano mostrando un equilibrio tra dialogo politico, fede personale e valorizzazione del patrimonio artistico.