La città di Cerveteri è al centro di un dibattito importante riguardante il futuro dell’agricoltura locale. Gli agricoltori, colpiti da una crisi economica persistente, chiedono maggiore supporto e opportunità dirette di vendita. Per capire meglio la situazione, abbiamo intervistato il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Agricole, Riccardo Ferri, che ha fornito un’importante visione sulle strategie in atto.
La crisi agricola a Cerveteri
Nelle ultime settimane, il tema delle difficoltà degli agricoltori è emerso in modo prepotente, particolaremente per coloro che operano nel presidio di Torrimpietra. La giunta comunale di Cerveteri sta cercando di rispondere a tali necessità , ma la strada è in salita. Il Vicesindaco Ferri ha sottolineato che, nonostante le limitazioni, l’Amministrazione sta lavorando per promuovere il marchio De.C.O., che mira a garantire una maggiore visibilità dei prodotti locali. Questa iniziativa è vista come un passo fondamentale per supportare i piccoli produttori e garantirne la sopravvivenza sul mercato, che in molti casi appare sempre più sfidante.
Durante l’intervista, Ferri ha rilevato che gli agricoltori esprimono giustamente preoccupazione per la loro situazione. Molti di loro si sentono trascurati dalle istituzioni e scontenti delle promesse non mantenute. La crisi, infatti, colpisce pesantemente i piccoli agricoltori, i quali, pur lavorando sodo, si trovano spesso in difficoltà a causa della forte concorrenza con prodotti provenienti da paesi che non seguono gli stessi standard. Questo aspetto ha reso la vendita diretta ai consumatori una luce in fondo al tunnel, ma non una soluzione che possa coprire tutte le esigenze.
I piccoli agricoltori e la vendita diretta
Discutendo delle opportunità di vendita per i piccoli agricoltori, Ferri ha spiegato che la situazione varia in base al tipo di produzione. I piccoli coltivatori, quelli che si dedicano a produzioni tipiche come vino, olio, ortaggi e frutta, hanno la possibilità di vendere i loro prodotti direttamente ai consumatori, soprattutto nei mercati locali. Anche se lavorano per lunghe ore, il ritorno economico può essere soddisfacente. Tuttavia, la necessità di competere con il mercato globale crea frizioni. Gli agricoltori con appezzamenti più ampi si trovano spesso a dover vendere tramite mercati all’ingrosso, il che porta a una perdita significativa dei guadagni.
Ferri ha fatto presente che i piccoli agricoltori devono affrontare un dilemma: da un lato, la qualità delle loro produzioni è alta e apprezzata, dall’altro, devono confrontarsi con un sistema di distribuzione che non sempre premia il lavoro duro e di qualità . Per cambiare il trend, è cruciale la creazione di un ambiente che faciliti la vendita diretta, in modo che gli agricoltori possano massimizzare i loro profitti.
Strategie per il mercato agricolo
Per migliorare la posizione degli agricoltori della zona, Ferri ha parlato dell’importanza di un mercato agricolo stabile e di dimensioni maggiori. Attualmente, Cerveteri dispone di un mercato a Cerenova che funziona principalmente nei fine settimana, ma Ferri è convinto che ci sia bisogno di qualcosa di più significativo. La proposta di un mercato agricolo ben strutturato potrebbe non solo potenziare la vendita diretta, ma anche attrarre un maggior numero di consumatori, rendendo i prodotti locali più accessibili.
Inoltre, il Vicesindaco ha suggerito che un’attenzione particolare alla qualità è fondamentale. I prodotti italiani hanno un forte potenziale sul mercato, e sarebbe utile etichettare chiaramente le produzioni, per esempio con l’indicazione “Olio extravergine d’oliva italiano”, arricchita dall’etichetta De.C.O. di Cerveteri. Questi accorgimenti sono rilevanti per valorizzare i prodotti locali e per garantire ai consumatori la certezza di ciò che acquistano.
La trasformazione del settore agricolo
Riguardo alla situazione degli agricoltori di Cerveteri, Ferri ha voluto rassicurare che non è così grave come quella degli agricoltori di Torrimpietra. Viste le sfide passate, molti produttori hanno fatto una scelta strategica, ripiantando uliveti per diversificare le coltivazioni. Questa trasformazione non ha escluso la viticoltura, anzi, ha portato alla nascita di piccole cantine che operano in modo indipendente dalla Cantina Sociale, creando così nuove opportunità commerciali.
Tuttavia, l’argomento che ha destato maggior preoccupazione è il futuro del settore agricolo stesso. Ferri ha sottolineato che gli agricoltori che producono grandi quantità di cereali, come frumento, affrontano difficoltà maggiori a causa della concorrenza internazionale. È essenziale comprendere che coltivare e trasformare non sono sempre opzioni percorribili per ogni produttore, a seconda delle dimensioni delle loro aziende.
Il progetto di un mercato coperto
Infine, in risposta a una domanda sul futuro dei mercati agricoli in città , Ferri ha confermato che il progetto per un mercato coperto non è stato accantonato, ma necessita di un piano attuabile. In passato, erano stati presi contatti con ARSIAL per identificare un terreno adatto, ma il percorso si è fermato. La convinzione di Ferri è che sia necessario un ripensamento integrato su come affrontare le problematiche attuali e creare nuove opportunità per gli agricoltori della zona.