Il vino ha ricoperto un ruolo di primo piano nella cultura e nella medicina fin dai tempi antichi, apparendo in numerosi testi e tradizioni. La sua importanza non è soltanto legata al palato, ma anche alla cura e al benessere degli individui, come suggerisce il nuovo libro di Antonio Emanuele Piedimonte. Questo testo, intitolato “In vino sanitas – Mito e storia: il vino come cura tra alchimia, farmacia e medicina”, esplora la fascinante intersezione tra la viticoltura e la medicina, rivelando aspetti storici e culturali poco conosciuti.
Una lunga tradizione di utilizzo medicinale del vino
Il vino, frutto della vite, è stato per millenni un componente fondamentale nella medicina, citato già nelle ricette mesopotamiche del II millennio a.C. e nei papiri egizi. Negli scritti greci e romani, il vino veniva spesso elencato tra i rimedi preziosi per varie afflizioni. Le sue proprietà curative erano ampiamente riconosciute, in quanto si utilizzava come anestetico, disinfettante, diuretico e cicatrizzante, solo per citarne alcune. Questo liquido prezioso non solo veniva ingerito, ma anche impiegato nella preparazione di unguenti e impiastri, rappresentando quindi un elemento di centralità nella cura e nell’approccio terapeutico dell’epoca.
Piedimonte, nel suo libro, racconta che l’utilizzo del vino in campo medico non è solo una pratica storica, ma continua a essere presente nella cosiddetta wine therapy dei giorni nostri. Se da un lato il vino si associava a rituali cultuali e festivi, dall’altro la sua capillare diffusione lo ha reso anche un elemento essenziale nella farmacologia antica. La storia di questo prodotto si intreccia quindi con quella della medicina, mostrando come le due discipline abbiano coevoluto nel tempo.
Un’opera che esplora miti e realtà
In vino sanitas offre un ampio resoconto di come il vino sia stato usato in vari contesti culturali. Mettendo in luce i passaggi biblici, Piedimonte ci conduce attraverso le storie che hanno attraversato i secoli, dalle disavventure di Noè fino alla famosa parabola del Samaritano. Questi racconti non solo celebrano il vino, ma ne evidenziano anche l’importanza simbolica, come nel caso del Graal, la cui leggenda avvolge l’elisir della vita eterna.
Allo stesso modo, la narrazione si sposta sulle tradizioni egizie, dove il vino si presenta come un prodotto sacro. La misteriosa figura di Meret-Neith e le scoperte archeologiche legate alla viticoltura nell’Antico Egitto rivelano quanto fosse apprezzato e integrato nella vita quotidiana e spirituale della popolazione. I papiri medici e i filtri magici di quell’epoca testimoniano un uso del vino che va oltre la mera consumazione, abbracciando rituali e pratiche farmacologiche.
La storia del vino nel contesto culturale e scientifico
L’analisi di Piedimonte non si ferma ai periodi antichi, ma si inoltra anche nel Medioevo e nella scienza rinascimentale. La Schola medica salernitana e le opere di noti autori come Trotula e Villanova mostrano chiaramente come il vino fosse sempre collegato alla salute e al benessere. Si trovano riferimenti al “Liber de Vinis”, un trattato che illustra non solo le proprietà del vino in medicina, ma anche le pratiche alimentari legate ad esso.
Anche il mondo dell’alchimia, con nomi come Raimondo Lullo e Marsilio Ficino, sottolinea l’elemento trasformativo del vino, concepito non solo come bevanda ma anche come una sostanza che influisce sull’anima e sul corpo. “Dioniso”, il dio del vino, non è solo una figura mitologica, ma diventa la metafora ideale per la connessione tra l’umano e il divino. Le pratiche rituali, come le agapi massoniche, dimostrano come il vino fosse un simbolo di aggregazione e spiritualità, legando l’esperienza umana a quella trascendente.
Un’importante presentazione a Caponapoli
Il libro sarà presentato il 22 dicembre 2023 nella chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli. Questo evento vedrà la partecipazione di diverse personalità del panorama culturale e scientifico, incluse figure come la dottoressa Anna Savarese e il neurologo Florindo d’Onofrio. L’incontro sarà moderato dal giornalista Sabatino Di Majo e promette un dialogo ricco di spunti di riflessione, mettendo in evidenza le molteplici sfaccettature del vino nel corso della storia.
Il testo di Piedimonte, attraverso un’approfondita ricerca, si propone non solo come una raccolta di informazioni, ma come un’opera di divulgazione che riporta in vita l’importanza del vino come elemento di cura e rinascita, abbracciando una tradizione secolare la cui essenza è ancora oggi attuale e rilevante.
Ultimo aggiornamento il 21 Dicembre 2024 da Sofia Greco