Immunoncologia e tumori: accesso alle cure potrebbe evitare 30mila morti in 8 anni, la situazione in Italia

Immunoncologia e tumori: accesso alle cure potrebbe evitare 30mila morti in 8 anni, la situazione in Italia

Il progetto Lion evidenzia come l’immunoncologia in Italia abbia salvato migliaia di vite e generato risparmi economici significativi, ma sottolinea le disparità regionali che limitano l’accesso alle terapie.
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Il progetto nazionale Lion analizza l’impatto dell’immunoncologia in Italia, evidenziando vite salvate, benefici economici e le disuguaglianze regionali nell’accesso alle terapie. - Gaeta.it

L’immunoncologia ha trasformato la cura di alcuni tumori, aumentando la sopravvivenza dei pazienti e generando un impatto anche economico rilevante. Un progetto nazionale, chiamato Lion, ha raccolto dati dettagliati sull’utilizzo di queste terapie in Italia, valutandone i risultati per tre tipi di tumori. Lo studio mette in luce quante vite si potrebbero salvare ampliando l’accesso a queste cure e il valore economico che ne deriva, ma evidenzia pure un grande problema legato alle differenze regionali.

I risultati del progetto lion: morti evitate e benefici economici in italia

Il progetto Lion, avviato nel 2023, unisce esperti di oncologia ed economia per quantificare l’impatto dell’immunoncologia sui pazienti oncologici in Italia. Attraverso dati raccolti tra il 2013 e il 2019, periodo che coincide con il lancio della prima terapia immunoncologica, è stato possibile stimare quante vite sono state salvate e quali risparmi in termini di costi indiretti sono stati generati. La ricerca si concentra su tre tumori: quello al rene, al polmone e il melanoma.

Nei primi sette anni la terapia ha evitato circa 4mila morti, con un risparmio economico stimato intorno a 120 milioni di euro calcolati con la metodologia del capitale umano. L’analisi ha considerato l’aumento degli anni di vita guadagnati da pazienti in età lavorativa, quindi capaci di contribuire economicamente. Proiettando i dati fino al 2028, lo studio stima che potrebbero essere 30mila i decessi evitabili grazie a un uso esteso di immunoterapie. I risparmi indiretti associati si aggirano intorno ai 750 milioni di euro.

La metodologia e i fattori considerati nello studio

La ricerca ha adottato un approccio che considera non solo i dati clinici ma anche quelli socio-economici legati ai pazienti. Per ogni regione è stato esaminato il numero di terapie disponibili, la distribuzione dei trattamenti e l’età media alla diagnosi. Da questi parametri è emerso il tasso di occupazione dei pazienti e il reddito medio percepito nelle diverse zone d’Italia.

L’insieme di questi dati ha permesso di calcolare in modo realistico quanti anni di vita produttiva sono stati salvati grazie all’immunoncologia e quale valore economico può essere attribuito a questa estensione. Lo studio restituisce così un quadro concreto sia sanitario che economico, utile per valutare l’effettivo valore delle terapie e per individuare le criticità territoriali su cui intervenire.

Cosa rende l’immunoncologia una svolta nella cura dei tumori

L’immunoncologia agisce stimolando il sistema immunitario a combattere il tumore, rallentandone o fermandone la proliferazione. Questa strategia ha cambiato il panorama oncologico, permettendo in molti casi una sopravvivenza più lunga senza rinunciare a una qualità di vita accettabile. I pazienti, soprattutto nei tumori considerati, riescono spesso a mantenere un’attività lavorativa anche durante la terapia.

Un esempio particolarmente significativo è quello del melanoma, dove la diagnosi viene spesso fatta in età giovane. In questi casi, l’uso dell’immunoterapia consente ai soggetti di continuare a vivere e lavorare, contribuendo non solo al loro benessere ma anche al sistema economico. Questo dato è importante per capire che l’impatto dell’immunoncologia non si limita alla sfera sanitaria, ma ha ripercussioni dirette anche sulla società.

Le differenze regionali pesano sull’efficacia dell’immunoncologia

Un elemento critico emerso dall’indagine riguarda la disparità nell’accesso e disponibilità delle terapie immunoncologiche tra le regioni italiane. I dati mostrano che alcune regioni adottano le nuove cure con più rapidità e diffusione, mentre altre accumulano ritardi che pesano sui risultati in termini di vite salvate.

Il progetto Lion ha stimato che se tutte le regioni avessero lo stesso tasso di penetrazione di queste terapie innovative, il guadagno di anni di vita dal 2020 al 2028 aumenterebbe del 27%. Questo suggerisce che un maggiore equilibrio territoriale assicurerebbe benefici più ampi, amplificando gli effetti positivi delle terapie nel nostro paese. La riduzione di queste disuguaglianze potrebbe quindi rappresentare uno snodo decisivo per migliorare l’efficacia generale dell’immunoncologia.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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