Il progetto “I miei occhi sono pelosi”, sviluppato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti , è un’iniziativa educativa che si propone di aumentare la consapevolezza riguardo al ruolo fondamentale dei cani guida per le persone non vedenti. Negli ultimi sette anni, il progetto ha coinvolto diverse scuole, compiendo recentemente una tappa significativa presso la Scuola Primaria Rodari di Pesaro e il Liceo Medi di Senigallia. In queste occasioni, la comunicazione diretta con gli studenti ha permesso di approfondire il valore e la funzionalità di questi animali speciali.
Incontri educativi a Pesaro e Senigallia
Il primo incontro ha avuto luogo a Pesaro, dove Carlo Sperandei ha presentato il suo cane guida, un golden retriever di nome Edith. La lezione si è svolta in un clima amichevole e coinvolgente, con gli studenti che hanno avuto l’opportunità di osservare da vicino come un cane guida interagisce con il suo conduttore. L’approccio pratico ha facilitato la comprensione degli aspetti legati all’addestramento e al lavoro quotidiano di un cane guida, sfatando il mito che si tratti di semplici animali da compagnia.
A Senigallia, l’attenzione si è spostata su altre due figure chiave della giornata: la vicepresidente dell’Uici Marche, Stefania Terrè, accompagnata dal suo cane Italo, e Mario Santoni con il suo Mistral. Anche in questo caso, l’interazione diretta ha permesso di mostrare agli studenti come i cani guida non solo offrono assistenza fisica, ma stabiliscono un legame profondo con le persone che assistono, diventando una vera e propria estate del loro campo visivo.
Il significato profondo della relazione tra uomo e cane guida
Le parole di Stefania Terrè hanno colpito i partecipanti, sottolineando come questi eventi, pur essendo inizialmente vissuti con leggerezza, rivelino la complessità del lavoro che si cela dietro l’addestramento dei cani guida. “Ci si avvicina a questi eventi con la leggerezza che accompagna ogni incontro con gli animali, ma poi si scopre un mondo fatto di duro lavoro e amore incondizionato,” ha dichiarato Terrè. Ha proseguito spiegando come i cani guida rappresentano un elemento cruciale nell’autonomia di una persona non vedente, fungendo da supporto non solo per la mobilità, ma anche per la sicurezza e la fiducia personale.
Il valore di questi incontri non risiede soltanto nell’educazione riguardo ai cani guida, ma anche nell’opportunità di costruire una cultura della sensibilizzazione e del rispetto verso le persone con disabilità visive. La presenza degli animali ha contribuito a rendere l’atmosfera più accessibile e familiarizzata, fornendo un contesto in cui gli studenti possono esplorare tematiche importanti come l’inclusione sociale e l’empatia.
La missione del progetto “I miei occhi sono pelosi”
Il progetto “I miei occhi sono pelosi” dimostra come l’educazione possa svolgere un ruolo fondamentale nella società, sia nel promuovere l’inclusione che nel sensibilizzare le giovani generazioni su temi di grande rilevanza sociale. Attraverso eventi come quelli di Pesaro e Senigallia, l’Uici intende continuare a diffondere messaggi positivi e informativi, aiutando a formare una comunità più consapevole delle necessità e dei diritti delle persone non vedenti.
Con l’obiettivo di allargare la portata di queste iniziative, l’Uici si prepara a organizzare ulteriori incontri nelle scuole, mirando a educare e ispirare sempre più giovani. L’educazione sui cani guida non è solo un modo per far conoscere queste figure straordinarie, ma rappresenta anche un passo importante verso una società inclusiva, dove le differenze vengono celebrate e rispettate, contribuendo così a costruire ponti tra le diverse realtà.
Ultimo aggiornamento il 9 Novembre 2024 da Sara Gatti