Imprenditori calabresi e intelligenza artificiale: il divario tra consapevolezza e utilizzo

Un rapporto sulla Calabria rivela che, nonostante il 90% degli imprenditori conosca l’intelligenza artificiale, solo il 9,7% si sente competente nell’uso pratico di questa tecnologia emergente.
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Imprenditori calabresi e intelligenza artificiale: il divario tra consapevolezza e utilizzo - Gaeta.it

Un recente rapporto relativo all’economia calabrese svela alcuni interessanti dati sulla conoscenza e l’adozione dell’intelligenza artificiale tra gli imprenditori della regione. Nonostante una diffusa consapevolezza del tema, l’effettivo utilizzo resta limitato. L’indagine, condotta da Demoskopika per la Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, offre uno spaccato significativo sulle prospettive e le preoccupazioni della business community calabrese riguardo a questa tecnologia emergente.

Consapevolezza dell’intelligenza artificiale tra gli imprenditori

Circa il 90% degli imprenditori calabresi ha dichiarato di aver sentito parlare di intelligenza artificiale, ma solo una minima parte, il 9,7%, si sente veramente competente in materia. La maggior parte degli intervistati trova l’IA rilevante per la crescita e lo sviluppo delle proprie aziende: uno su due sottolinea la sua importanza. Questa disparità tra consapevolezza e competenza può evidenziare una mancanza di formazione specifica o di esperienze pratiche che possano guidare gli imprenditori nell’integrazione di queste nuove tecnologie nei loro processi lavorativi.

Tuttavia, la comunità imprenditoriale locale appare pragmatica. Molti riconoscono che, pur in presenza di criticità, ci sono opportunità significative per lo sviluppo del sistema economico. Da un altro angolo di vista, il 2024 segna un’inversione dell’indice di fiducia, interrompendo la crescita positiva riscontrata nel periodo successivo alla pandemia. Questo cambiamento potrebbe influenzare ulteriormente le decisioni riguardo all’adozione di pratiche innovative come l’IA.

Vantaggi e svantaggi percepiti dell’intelligenza artificiale

Quando si analizzano i vari aspetti dell’intelligenza artificiale, emerge un bilancio fra rischi e benefici. Un’analisi delle risposte ha mostrato una leggera prevalenza della percezione degli svantaggi, con il 65,3% che esprime preoccupazione rispetto al 59,4% favorevole ai vantaggi. Tra le principali paure, il 73% degli imprenditori teme che l’IA possa portare alla perdita di posti di lavoro. Questo timore è comprensibile, considerando che il cambiamento tecnologico spesso comporta ristrutturazioni nelle aziende.

D’altra parte, in termini di vantaggi, il 79,8% degli intervistati riconosce l’IA come un progresso inevitabile. Gli imprenditori si mostrano propensi ad adattarsi per sfruttare le opportunità emergenti. Questo potrebbe indicare una disponibilità ad affrontare le sfide associate al cambiamento, il che è fondamentale in un’epoca caratterizzata da rapidi sviluppi tecnologici.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella crescita aziendale

Un aspetto interessante emerso dall’indagine è che il 51,4% degli imprenditori ritiene rilevante l’IA per il futuro delle proprie attività. Di questo gruppo, una significativa percentuale ha identificato necessità di apprendimento e sviluppo che potrebbero derivare dall’implementazione dell’IA. È evidente che gli imprenditori riconoscono il potenziale dell’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e mantenere la competitività sul mercato.

Tuttavia, nonostante questo interesse, rimane alta l’incertezza. Oltre il 42,7% del campione non ritiene l’IA di particolare importanza, evidenziando così una distanza tra la teoria e la pratica. Questo scetticismo può derivare da mancanze di formazione, risorse limitate o incertezze sui ritorni degli investimenti in tecnologia.

Sfide all’adozione dell’intelligenza artificiale

Un ulteriore aspetto di rilievo riguarda l’applicazione concreta dell’IA. Solo il 7,3% degli imprenditori è attivamente impegnato nella valutazione di questa tecnologia, mentre oltre l’86% appartiene alla categoria dei “tradizionalisti“. Questo dato suggerisce una significativa resistenza all’adozione, spesso sintomo di aspetti culturali e di formazione non adeguati.

Il presidente della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino, ha sottolineato come questo quadro rimandi a una divisione sul territorio nazionale. Se da un lato alcune aziende, specialmente quelle di maggiori dimensioni, stanno investendo nell’IA, le piccole e medie imprese calabresi incontrano difficoltà legate a costi, mancanza di competenze digitali e una cultura aziendale poco predisposta all’innovazione.

Alcuni settori, come la sanità e i servizi pubblici, mostrano un potenziale per miglioramenti significativi grazie all’IA. Per molti imprenditori, tali benefici potrebbero tradursi in una maggiore efficienza e accessibilità delle informazioni, aspetti fondamentali per una crescita sostenibile.

Il panorama attuale quindi evidenzia un’emergenza di attenzione e richiesta di cambiamento che, sebbene in fase embrionale, ha la possibilità di evolversi in un futuro più dinamico e competitivo, soprattutto in un contesto economico in continua evoluzione.

Ultimo aggiornamento il 22 Novembre 2024 da Armando Proietti

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