Tra il 2019 e il 2025 la Liguria ha registrato 211 denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale. Nel solo 2024, le denunce per malattie legate all’attività lavorativa hanno raggiunto quota 1.992, segnando un aumento del 39% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono da un bilancio presentato dalla Cgil Genova in occasione della giornata mondiale dedicata alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Drammaticità dei numeri sugli incidenti mortali in Liguria
Il territorio ligure ha vissuto un crescendo di incidenti fatali sul lavoro, tanto da registrare 211 casi mortali in meno di sette anni. Questa cifra mette in luce quanto il rischio nelle aziende, cantieri e altri ambienti professionali rimanga una minaccia concreta per i lavoratori. Gli infortuni non accadono per caso, spesso si associano alla mancanza di adeguate misure di prevenzione e controllo. La Cgil evidenzia che “la sicurezza non deve essere considerata un costo superfluo o un formalismo ma un inderogabile diritto di chi ogni giorno entra in fabbrica o in cantiere per svolgere il proprio mestiere.”
Il dato fotografa una situazione che richiede interventi immediati e misure più stringenti, sia da parte delle imprese che delle istituzioni. Ogni incidente mortale rappresenta non solo una tragedia famigliare, ma anche un segno di inefficienza nel sistema di tutela e prevenzione vigente in regione. La Liguria, popolosa e attiva, reclama programmi di formazione, controlli e investimenti che riducano queste cifre sempre troppo alte.
L’aumento delle denunce di malattie professionali nel 2024
Oltre agli infortuni, il 2024 mostra un’accelerazione preoccupante nei casi di malattie professionali denunciate. La cifra di 1.992 segnalazioni, quasi il 40% in più rispetto al 2023, segnala un peggioramento nella condizione lavorativa di molte categorie. Queste malattie derivano da esposizione prolungata e spesso continua a sostanze nocive, posture scorrette o condizioni di lavoro pesanti, che colpiscono la salute in modo spesso irreversibile.
Il dato può essere parzialmente legato a una maggiore attenzione e sensibilità verso questi problemi, con lavoratori più consapevoli nel riconoscimento e denuncia delle malattie legate al lavoro. Eppure la crescita non deve essere considerata un segnale positivo. “Accade infatti che il peggioramento delle condizioni ambientali e l’assenza di adeguate tutele aumentino rapidamente la diffusione di queste patologie.”
Le realtà industriali, manifatturiere e dei servizi della Liguria si trovano di fronte a un bivio: evitare che queste malattie possano trasformarsi in una vera e propria emergenza sanitaria e sociale, oppure rischiare un incremento ulteriore. Le pressioni della Cgil e di altre organizzazioni sindacali puntano proprio su questo nodo, chiedendo politiche più severe e investimenti in prevenzione, formazione e tutela della salute.
L’impegno della Cgil Genova nella giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro
La Cgil Genova ha scelto la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro per rilanciare il proprio appello contro queste perdite e sofferenze. Il sindacato ha sottolineato che “la sicurezza non è una concessione ma un diritto irrinunciabile.” Quello dei morti e delle malattie legate alla professione non può essere considerato un fatto inevitabile o un costo da accettare.
Nel suo comunicato, la Cgil ha chiesto che le aziende si assumano maggiori responsabilità e che le istituzioni attuino controlli rigorosi e sanzioni efficaci. Solo così si potrà ridurre una situazione che, in Liguria come altrove, appare ancora drammaticamente lontana da standard minimi di sicurezza.
Alla base di queste richieste ci sono dati concreti, come quelli dell’ultimo triennio, che non ammettono interpretazioni diverse. Le vite perse e le malattie denunciate devono diventare un campanello d’allarme per tutti: imprenditori, lavoratori, pubbliche amministrazioni. La speranza è che da questo richiamo possano arrivare azioni concrete, capaci di tenere sul lavoro persone più protette e meno esposte a rischi evitabili.