In migliaia in piazza a Napoli contro la manovra di bilancio del Governo: il grido di allerta

In migliaia in piazza a Napoli contro la manovra di bilancio del Governo: il grido di allerta

A Napoli, 30.000 persone manifestano contro la manovra di bilancio del Governo, evidenziando preoccupazioni per il futuro economico del Sud Italia e le conseguenze sui settori lavoro, cultura e trasporti.
In migliaia in piazza a Napoli In migliaia in piazza a Napoli
In migliaia in piazza a Napoli contro la manovra di bilancio del Governo: il grido di allerta - Gaeta.it

A Napoli, un corteo di circa 30.000 persone ha invaso le strade oggi, secondo le stime degli organizzatori, per protestare contro la manovra di bilancio presentata dal Governo. Questo sciopero generale è stato indetto dalle sigle sindacali Cgil e Uil, che hanno voluto portare all’attenzione pubblica le conseguenze drastiche che le nuove misure economiche potrebbero avere sul lavoro e sull’industria nel Sud Italia.

La voce dei sindacati: preoccupazioni per il futuro del Sud Italia

Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha evidenziato in un’intervista che il futuro della Campania non può essere disegnato come un’area senza fabbriche e caratterizzata da povertà e diseguaglianze. Ricci ha sottolineato che il Sud è anche ricco di potenzialità: industrie, tecnologie e competenze sono risorse fondamentali che non devono essere dimenticate. A tale proposito, ha fatto riferimento a un report della Svimez, che segnala la drastica riduzione di 5 miliardi e 300 milioni per il Mezzogiorno. Queste cifre, secondo Ricci, denunciano un declino che potrebbe provocare gravi conseguenze economiche.

Ulteriormente, il leader sindacale ha messo in luce la questione delle crisi aziendali che affliggono le realtà con meno di 250 dipendenti, con il rischio che queste problematiche vengano scaricate sulle regioni. Ricci ha citato numerosi casi di aziende in difficoltà, tra cui Jabil e Dema, evidenziando la mancanza di sostegno da parte del Governo. I lavoratori del settore pubblico non sono stati dimenticati. Le difficoltà affrontate dai precari della scuola e dai ricercatori sono problematiche urgenti per cui il Governo deve trovare soluzioni efficaci e tempestive.

Il settore culturale in pericolo: effetti dei tagli

Uno dei punti sollevati durante la manifestazione riguarda i tagli previsti nella cultura, che potrebbero far sparire circa 400 milioni di euro. Questi fondi sono cruciali per il sostegno a fondazioni, enti lirici, cinema e teatri, realtà che rappresentano importanti poli culturali e d’occupazione. Ricci ha anche riferito che i lavoratori del Centro Produzione Rai sono scesi in piazza per protestare contro la possibilità di riduzioni del personale e il blocco del rinnovo del contratto di lavoro. I sindaci dell’Alto Tammaro sono stati presenti, insieme ai lavoratori della Ficomirrors, un’azienda che impiega oltre 250 persone e che sta fronteggiando una situazione critica.

Una chiamata all’azione per il potenziamento dei trasporti

Non meno significativa è stata l’attenzione dedicata ai trasporti pubblici. Ricci ha evidenziato l’urgenza di aumentare le risorse destinate al fondo nazionale dei trasporti, segnalando la carenza di 1.600 milioni necessaria per rimodernare il sistema di mobilità del Paese. Napoli, pur essendo la terza città italiana, rischia di rimanere paralizzata dalla mancanza di investimenti e interventi. La crisi del trasporto pubblico locale mette in discussione la possibilità di garantire servizi essenziali ai cittadini e alle comunità.

La sicurezza sul lavoro: un dramma da affrontare

Il tema della sicurezza sul lavoro è stato un altro argomento centrale, con Ricci che ha messo in evidenza che 70 persone hanno perso la vita sul lavoro in Campania nel 2024. Questa situazione allarmante richiede un’attenzione costante e immediate misure correttive. Non si può limitare la riflessione alla sola edilizia; è fondamentale agire per prevenire ulteriori tragedie nelle aziende e nei vari settori industriali.

Nel frattempo, sul fronte dei trasporti, è stata riportata la ripresa del servizio della Funicolare Centrale, una notizia di sollievo nel contesto di una mobilità già provata. La situazione attuale richiede scelte decisive e un impegno collettivo per evitare che le crisi economica e sociale si aggravino ulteriormente.

Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Laura Rossi

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