In Trentino, nel 2023, oltre 18.000 donne vivono sole con i figli: un’analisi della monogenitorialità

In Trentino, nel 2023, oltre 18.000 donne vivono sole con i figli: un’analisi della monogenitorialità

Nel 2023, il 81,8% delle famiglie monogenitoriali in Trentino è composto da madri single. Un report evidenzia l’impatto economico e sociale di questa crescente realtà e la necessità di politiche inclusive.
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In Trentino, nel 2023, oltre 18.000 donne vivono sole con i figli: un’analisi della monogenitorialità - Gaeta.it

Un recente report dell’Università di Trento ha messo in luce un dato significativo riguardante la situazione delle famiglie trentine. Nel 2023, ben 18.000 donne con figli hanno scelto di vivere da sole, incrementando così il numero di nuclei monogenitoriali. Questo fenomeno rappresenta l’81,8% del totale delle famiglie monogenitoriali in Trentino, un valore che si allinea con le statistiche nazionali. Le ricercatrici Anna Res e Letizia Caporusso del Centro studi interdisciplinari di genere hanno redatto un documento chiamato “parità tra donne e uomini in Trentino. Indicatori e analisi”, fornendo una panoramica dettagliata di questi trend sociali.

L’impatto delle famiglie monogenitoriali sull’economia della cura

La presenza crescente di madri single ha un impatto significativo sull’economia della cura, un settore di crescente importanza non solo a livello locale, ma anche su scala nazionale. La ricercatrice Anna Res ha commentato che la predominanza di donne che allevano i figli in solitudine potrebbe influenzare profondamente le dinamiche economiche legate alla disponibilità e alla gestione dei servizi di cura. Questi nuclei familiari possono presentare sfide uniche in termini di supporto economico e accesso a risorse adeguate per allevare i figli.

La questione della monogenitorialità è complessa; le madri sole spesso si trovano ad affrontare difficoltà economiche e sociali che possono limitare le loro opportunità lavorative. Il report evidenzia la necessità di politiche più inclusive e di supporto per queste famiglie, affinché possano accedere a servizi di qualità e opportunità lavorative.

In Trentino, il cambiamento nella composizione delle famiglie richiede una riflessione e azioni concrete da parte delle istituzioni. È cruciale che le politiche pubbliche tengano conto delle esigenze specifiche delle madri single, non solo per garantire il loro benessere, ma anche per promuovere una società più equa e giusta.

Segregazione formativa: i dati del 2023/2024

Un altro aspetto importante analizzato nel report riguarda la segregazione formativa nel sistema educativo trentino. Il quadro che emerge non è incoraggiante: in dieci anni, non si sono evidenziati cambiamenti significativi. Nel periodo scolastico 2023/2024, gli studenti maschi tendono a iscriversi prevalentemente a istituti tecnici: il 42,6% rispetto al 21,2% delle femmine. La formazione professionale mostra risultati simili, con il 24,5% dei maschi contro il 16,6% delle femmine, evidenziando una netta preferenza per settori tradizionalmente maschili.

Dall’altra parte, le ragazze mostrano una chiara preferenza per i licei, soprattutto per quelli linguistici e delle scienze umane, dove la proporzione femminile raggiunge tassi sbalorditivi: 82,6% e 79,8% rispettivamente. Un fenomeno che porta a una netta divisione nelle scelte educative, suggerendo un perpetuo stereotipo di genere che potrebbe limitare le aspirazioni professionali delle giovani.

Questa segregazione non si esaurisce nel ciclo scolastico, ma prosegue anche negli studi universitari. Nel 2022, le donne trentine si sono orientate principalmente verso indirizzi umanistici e medici con percentuali notevoli: 33,6% e 17,4% rispetto a incursioni significative degli uomini nei campi dell’ingegneria e delle scienze informatiche. Qui, i numeri si ribaltano, con i maschi che mostrano interessi decisamente più alti in settori tecnici, creando ulteriori sfide per l’uguaglianza di genere.

Questi dati indicano una necessità urgente di rivedere il sistema educativo per facilitare scelte più equilibrate e per combattere attivamente le barriere di genere, affinché ogni studente abbia l’opportunità di intraprendere il percorso formativo che desidera, indipendentemente dal suo sesso.

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