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Una nuova ed entusiasmante mostra ha aperto i battenti al Museo e Real Bosco di Capodimonte, celebrando il novantesimo compleanno di Giuseppe Pirozzi, uno degli scultori più rappresentativi della scena artistica napoletana. Questa esposizione, intitolata “Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore“, è un omaggio unico all’artista, composto da 180 opere che esplorano il suo vasto percorso creativo. Sarà visitabile gratuitamente fino al 6 gennaio, offrendo a residenti e turisti la possibilità di immergersi nella storia dell’arte contemporanea partenopea.
la mostra e il genius loci di napoli
un percorso tra opere e natura
Il direttore del museo, Eike Schmidt, ha definito la mostra un’importante celebrazione del genius loci di Napoli, evidenziando come Pirozzi abbia saputo reinterpretare le tendenze internazionali pur rimanendo ancorato alle tradizioni artistiche locali. “Pirozzi è tra gli artisti che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento della scena napoletana,” ha dichiarato Schmidt, sottolineando l’importanza di vedere l’arte in dialogo con il contesto in cui è immersa. L’ambiente del Real Bosco, con la sua ricca biodiversità , si sposa perfettamente con il lavoro artistico di Pirozzi, rendendo l’esperienza espositiva ancora più emozionante.
opere in mostra: dal gesso al bronzo
L’esposizione include non solo le opere donate all’istituto nel corso degli anni, ma anche una selezione di 68 sculture in materiali come bronzo, gesso e terracotta, provenienti da prestigiose collezioni come il Museo del ‘900 di Sant’Elmo e il Madre. Tra i pezzi di spicco figurano 19 gioielli in argento fuso e 18 opere su carta, tra cui disegni e grafiche. La mostra è stata curata grazie alla collaborazione con la figlia di Pirozzi, Francesca, e rappresenta un vero viaggio dentro il suo atelier, dove ogni pezzo racconta una storia intessuta di passione e dedizione.
il significato dell’esposizione
un’opera che unisce le generazioni
La mostra non è solo un tributo all’artista, ma anche un’opportunità per i giovani di scoprire il mondo dell’arte. Schmidt invita infatti i frequentatori del bosco – dai runners alle famiglie – a visitare l’esposizione e lasciarsi ispirare. “Le opere di Pirozzi sono nate in questo contesto,” ha evidenziato, creando un ponte tra l’arte e la comunità . Sarà possibile per tutti vedere non solo il frutto della sua creatività , ma anche il percorso che ha scelto di seguire, un cammino all’insegna dell’innovazione e della tradizione.
il legame con capodimonte
Uno degli aspetti più affascinanti di Pirozzi è il suo profondo rapporto con Capodimonte. Il maestro, che ha insegnato per quasi 40 anni all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha vissuto per lungo tempo in questo straordinario luogo, dove ha potuto formare generazioni di giovani artisti. In tale cornice, Pirozzi ha espresso la sua gratitudine, ricevendo una targa commemorativa dal rettore dell’Università Federico II, Matteo Lorito. L’artista ha dichiarato che “il Cellaio rispecchia in qualche modo il rapporto stretto con l’elemento naturale che da sempre caratterizza il mio sentire.”
l’impegno sociale di giuseppe pirozzi
Infine, il rettore Lorito ha evidenziato l’importanza del lavoro di Pirozzi, che ha sempre messo in relazione la creatività con l’impegno sociale. L’artista è stato un punto di riferimento per molti dei suoi allievi, trasmettendo valori fondamentali che vanno oltre la pura espressione artistica. La richiesta di un suo contributo per il VIII centenario dell’Università è l’ennesima prova di quanto il maestro continui a influenzare la comunità culturale.
Questa mostra rappresenta pertanto non solo un onore per Pirozzi, ma anche un’importante occasione per riflettere sul vibrante panorama artistico napoletano e sul suo legame indissolubile con la tradizione e la natura. Argentato dal tempo, il grande scultore continua a brillare e a ispirare le nuove generazioni.