Trieste celebra la sua ricca tradizione letteraria con l’apertura del nuovo Museo LETS , situato in piazza Hortis. Inaugurato il 13 settembre con una lectio magistralis di Claudio Magris, considerato uno dei grandi scrittori contemporanei, il museo si propone non solo come custode di un patrimonio culturale unico, ma anche come un luogo di incontro e scoperta per gli amanti della letteratura. Grazie al contributo di enti locali e regionali, il LETS arricchisce l’offerta culturale della città , aprendo le porte a un viaggio attraverso le pagine della storia letteraria di Trieste.
Un museo dedicato alla letteratura triestina
Il Museo LETS non è solo un luogo di esposizione, ma rappresenta un progetto culturale veicolato da un profondo amore per la letteratura e per gli autori che hanno scritto le storie di Trieste. I visitatori possono ammirare i Musei Svevo e Joyce, completamente riallestiti, e scoprire il nuovo Museo Saba, che insieme tessono il racconto di una tradizione letteraria che si estende dal Novecento ai giorni nostri.
In questo contesto, il LETS diventa un importante punto di riferimento per la letteratura della regione Friuli Venezia Giulia, preservando e mettendo in risalto gli autori locali più significativi. Tra le figure di spicco troviamo noti scrittori come Scipio Slataper, Claudio Magris, Susanna Tamaro e Boris Pahor, i quali hanno contribuito a dare forma al panorama culturale triestino. La variegata collezione del museo include documenti, lettere, opere e articoli che raccontano il viaggio di questi autori nei meandri della letteratura.
Spazi interattivi e collezioni esclusive
Uno degli aspetti più affascinanti del Museo LETS è la sua capacità di coinvolgere il pubblico attraverso ambienti interattivi. Tra le varie sezioni, spicca l’Edicola della Storia, un’innovativa area dedicata alla storia della città , che ospita un chiosco di giornali realizzato per simboleggiare l’importanza della stampa nel raccontare le vicende triestine.
La Libreria degli Scrittori è il fulcro del museo, un ampio spazio dove gli autori contemporanei come Mary Barbara Tolusso, Veit Heinichen e Paolo Rumiz possono esporre le loro opere. Questa sala è pensata per essere un punto d’incontro tra gli scrittori e il pubblico, un luogo dove i visitatori possono scoprire e acquistare le ultime novità letterarie, stimolando un dialogo continuo con la cultura.
Inoltre, il museo include pezzi storici significativi, come il primo libro letto dallo stesso Claudio Magris, una rara edizione de “I misteri della Jungla nera” di Salgari del 1938, che testimonia il potere evocativo della letteratura e il suo impatto sulla vita dei lettori. Non mancano anche altri tesori, come una carta geografica storica dell’Istria, che consente di esplorare la storia di Fulvio Tomizza, rendendo il museo un vero scrigno di reperti culturali.
Un futuro ricco di promesse per la cultura triestina
La cerimonia di apertura del Museo LETS è stata anche l’occasione per il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, di condividere piani futuri per la valorizzazione del patrimonio culturale della città . Oltre all’inaugurazione del museo, è previsto un investimento di oltre 11 milioni di euro per il restauro di Palazzo Biserini, un progetto ambizioso che porterà alla ricollocazione della Biblioteca Hortis.
Questo investimento potrà non solo migliorare l’accesso ai materiali bibliotecari, ma anche ampliare l’offerta culturale di Trieste. La Biblioteca Hortis, custodendo un prezioso patrimonio, rappresenta un pilastro dell’identità culturale della città . Con Riccardo Cepach alla direzione del Museo LETS, gli sforzi per promuovere la letteratura triestina e irresistibili appuntamenti culturali sono destinati a fare di Trieste un centro di attrazione per studiosi, appassionati e turisti.
Con l’apertura del Museo LETS, Trieste non solo celebra il suo passato letterario, ma guarda al futuro con rinnovato entusiasmo e determinazione, pronta a scrivere nuovi capitoli della propria storia culturale.