Il Museo Doblar, situato nella storica centrale idroelettrica di Doblar in Slovenia, apre le sue porte con l’intento di rappresentare un connubio tra il patrimonio industriale locale e la bellezza naturale del fiume Isonzo. Questo progetto è frutto di una collaborazione tra Seng, le centrali elettriche dell’Isonzo di Nova Gorica, e l’iniziativa Go!2025. L’obiettivo principale è non solo quello di raccontare la storia dello sviluppo dell’energia idroelettrica nella regione del Posočje, ma anche di educare le nuove generazioni sull’importanza delle energie rinnovabili e della sostenibilità ambientale.
Un’esposizione che racconta la storia dell’energia idroelettrica
Il Museo Doblar si distingue per la sua progettazione poliedrica. Secondo Kaja Širok, autrice del progetto, l’esposizione ripercorre le prime menzioni delle centrali elettriche e di altri impianti industriali lungo il fiume Isonzo. La mostra si concentra sulla storia della centrale idroelettrica di Doblar, simbolicamente inaugurata nel 1938 e attivata un anno dopo. Attraverso questo racconto, viene messo in evidenza il ruolo cruciale del fiume Isonzo nella produzione di energia, insieme all’importanza di un uso sostenibile delle risorse.
Il museo non si limita a presentare informazioni storiche, ma si propone anche come un’istanza educativa. Gli allestimenti sono pensati per trasmettere ai visitatori messaggi chiari riguardo alla gestione delle risorse energetiche e alle sfide della transizione ecologica. Questo approccio pedagogico mira a stimolare la coscienza ambientale, rendendo il tema della sostenibilità accessibile anche ai più giovani.
Un patrimonio culturale e turistico da valorizzare
Un aspetto centrale del Museo Doblar è la sua capacità di legare dimensioni culturali diverse, offrendo un richiamo sia a chi è interessato alla storia industriale sia a coloro che desiderano godere della bellezza naturale della Valle dell’Isonzo. Secondo Mija Lorbek, direttrice di Go!2025, il museo rappresenta un’opportunità unica per valorizzare il potenziale culturale e turistico della regione. “Il Museo Doblar – Isonzo, Fonte di Energia unisce il patrimonio tecnico alla bellezza naturale, offrendo uno spazio di scoperta per visitatori di ogni età e interesse”, ha affermato.
La creazione del museo ha previsto l’impiego di archivi e modelli originali provenienti da Seng, insieme a materiali archivistici forniti da diverse istituzioni, tra cui il Pang, il Museo del Goriziano e l’Università Iuav di **Venezia. Inoltre, sono state utilizzate fotografie dalla collezione privata della famiglia Mignozzi, arricchendo ulteriormente il racconto visivo e documentale dell’esposizione.
Un invito alla responsabilità verso l’ambiente
L’inaugurazione del Museo Doblar rappresenta un passo significativo nella promozione della sostenibilità e della consapevolezza ambientale. Attraverso un approccio che fonde la storia locale con le tematiche attuali, si cerca di ispirare le future generazioni a impegnarsi attivamente nella salvaguardia dell’ambiente. La scelta di valorizzare l’energia idroelettrica, una risorsa rinnovabile fondamentale, evidenzia l’importanza di un futuro più verde e responsabile.
In un’epoca in cui il dibattito sulla sostenibilità è sempre più centrale, il Museo Doblar si propone come un luogo di incontro e riflessione, un crocevia tra passato e futuro, tra cultura e natura. La presenza di un’istituzione del genere in Slovenia non fa altro che sottolineare l’impegno verso una società più consapevole e responsabile, pronta ad affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo.