Inaugurato l'Ospedale di Comunità Sandro Pertini: un nuovo modello di assistenza sanitaria a Roma

Inaugurato l’Ospedale di Comunità Sandro Pertini: un nuovo modello di assistenza sanitaria a Roma

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Inaugurato l'Ospedale di Comunità Sandro Pertini: un nuovo modello di assistenza sanitaria a Roma - Gaeta.it

Il 3 giugno 2024 ha segnato una data storica per la città di Roma con l’apertura dell’Ospedale di Comunità Sandro Pertini. Questa nuova struttura sanitaria è pensata per rispondere a esigenze specifiche della popolazione, garantendo un accesso più rapido e sicuro alle cure e riducendo il ricorso ai servizi ospedalieri tradizionali. Con 16 posti letto, l’Ospedale di Comunità si colloca come un punto di congiunzione tra le cure domiciliari e le degenze in ospedale, contribuendo a una gestione più efficace dei pazienti.

Obiettivi dell’ospedale di comunità

Riduzione dei ricoveri inappropriati

Una delle principali missioni dell’Ospedale di Comunità è quella di ridurre i ricoveri non necessari. La struttura è attrezzata per accogliere pazienti con esigenze di trattamento a bassa intensità clinica. Grazie a questo approccio, è possibile liberare posti letto negli ospedali maggiori, che possono così concentrarsi su pazienti con patologie più gravi.

L’ospedale di comunità offre alle persone un’alternativa valida, consentendo di ricevere le cure di cui hanno bisogno senza dover passare attraverso il ricovero in un ospedale tradizionale. Questo non solo allevia la pressione sui servizi di emergenza, ma contribuisce anche a migliorare l’esperienza complessiva dei pazienti, che possono recuperare in ambienti meno stressanti.

Dimissioni protette e follow-up

Il percorso di assistenza dell’Ospedale di Comunità non si ferma alla ricezione e al trattamento dei pazienti. Una parte fondamentale della sua attività riguarda le dimissioni protette, che garantiscono un passaggio sicuro verso l’assistenza domiciliare o il trasferimento in strutture più appropriate. Gli operatori sanitari lavorano in sinergia per assicurarsi che ogni paziente riceva un adeguato follow-up dopo la dimissione, promuovendo così la continuità delle cure e il recupero del benessere generale.

Il modello di dimissioni protette rappresenta un’importante innovazione, poiché si occupa delle esigenze individuali di ciascun paziente e sostiene il loro percorso verso un’autonomia funzionale.

Un accesso facilitato alle cure

Vicinanza al domicilio e integrazione territoriale

Posizionato all’interno del comprensorio ospedaliero Sandro Pertini, questo nuovo Ospedale di Comunità offre un notevole vantaggio in termini di accessibilità. L’ubicazione strategica consente ai pazienti di ricevere cure senza doversi allontanare dal proprio ambiente di vita, facilitando anche le visite da parte delle famiglie, un elemento spesso trascurato nei percorsi di cura.

La facilità di accesso non solo risponde alle necessità immediate dei pazienti, ma promuove anche una maggiore integrazione con il territorio, creando legami più solidi tra il sistema sanitario e la comunità locale.

Innovazione tecnologica nella gestione clinica

Un ulteriore aspetto distintivo dell’Ospedale di Comunità Sandro Pertini è rappresentato dalla modernizzazione dei processi attraverso l’uso di una cartella clinica informatizzata, pensata specificamente per adattarsi ai bisogni di questa struttura. L’approccio tecnologico mira a garantire una gestione più efficiente delle informazioni cliniche, consentendo al personale sanitario di accedere rapidamente a dati cruciali e migliorare la qualità dell’assistenza.

Questa innovazione è parte di un modello organizzativo che si basa su un lavoro multidisciplinare e multiprofessionale. Figure come infermieri, fisioterapisti, medici e operatori socio-sanitari collaborano attivamente per garantire un’assistenza sinergica e integrata, aumentando così l’efficacia dei trattamenti.

Prime evidenze dell’attività dell’ospedale di comunità

Risultati dopo i primi due mesi di attività

A poco più di due mesi dall’inaugurazione, l’Ospedale di Comunità Sandro Pertini ha già accolto 80 pazienti, con una degenza media di 8 giorni. Questi numeri testimoniano il successo iniziale della struttura e la sua capacità di assorbire una domanda sanitaria significativa nella comunità.

Uno degli obiettivi primari dell’impresa è quello di decongestionare i pronto soccorso, velocizzando la gestione dei pazienti in acuzie e riducendo così i tempi di attesa che rappresentano una delle criticità maggiori della sanità moderna. Queste evidenze dimostrano come l’Ospedale di Comunità stia già raggiungendo risultati tangibili e stia diventando un attore essenziale del panorama sanitario romano.

Riconoscimenti da parte delle istituzioni

Le dichiarazioni di esponenti istituzionali come Francesco Amato, Commissario Straordinario della ASL Roma 2, mettono in luce l’importanza della struttura, definita un nodo fondamentale nella rete sanitaria territoriale della capitale. Anche Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha espresso soddisfazione per la fase sperimentale e la potenzialità di questo progetto nel rafforzare la sanità territoriale.

Entrambi gli esponenti sottolineano come l’Ospedale di Comunità rappresenti un passo avanti verso una sanità più umanizzata e funzionale, orientata a rispondere efficacemente alle variazioni demografiche e alle esigenze salute della popolazione. Questo modello, basato su un’innovazione continua, ha l’obiettivo di migliorare sensibilmente la qualità della vita dei cittadini.

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