Inaugurazione del raddoppio ferroviario Pescara-Roma: polizia impedisce l'accesso ai consiglieri del centrosinistra

Inaugurazione del raddoppio ferroviario Pescara-Roma: polizia impedisce l’accesso ai consiglieri del centrosinistra

Scontro politico durante l’inaugurazione del raddoppio ferroviario Pescara-Roma: i consiglieri del centrosinistra bloccati dalla polizia, suscitando indignazione e interrogativi sulla gestione dell’evento.
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Inaugurazione del raddoppio ferroviario Pescara-Roma: polizia impedisce l'accesso ai consiglieri del centrosinistra - Gaeta.it

Durante l’inaugurazione del cantiere per il raddoppio ferroviario Pescara-Roma, si è verificato un acceso scontro politico. Questa mattina, i Consiglieri Regionali del centrosinistra hanno trovato la polizia a ostacolare il loro accesso all’evento, suscitando indignazione e preoccupazione tra i rappresentanti dell’opposizione. La manifestazione, organizzata da Comferr, mirava a promuovere un’infrastruttura che, secondo i partecipanti, dovrebbe unire piuttosto che dividere.

Il blocco all’accesso: una decisione contestata

I Consiglieri Regionali del centrosinistra, tra cui Sandro Mariani e Antonio Di Marco, si sono presentati al cantiere situato a Brecciarola per partecipare alla cerimonia di inaugurazione. Tuttavia, sono stati bloccati dalla polizia, che ha richiesto un accreditamento per accedere all’area. Mariani e Di Marco hanno espresso la loro sorpresa e il loro disappunto per questa situazione, sottolineando che tale misura sembra avere un carattere discriminatorio. Infatti, mentre i rappresentanti del centrodestra, tra cui il Governatore Marco Marsilio, hanno potuto entrare senza problemi, i membri dell’opposizione sono stati esclusi.

I consiglieri hanno parlato di un “grave danno alla democrazia” e hanno immediatamente messo in discussione i motivi dietro questa decisione. Secondo loro, è essenziale comprendere se la richiesta di accreditamento sia stata avanzata dai vertici di RFI, responsabili del progetto ferroviario, o se sia stata una decisione presa autonomamente da chi gestiva l’ordine pubblico durante l’evento.

Le reazioni della politica locale

Mariani e Di Marco, in una dichiarazione congiunta, hanno chiaramente evidenziato come questo episodio rappresenti un passo indietro nella vita politica della regione. In particolare, hanno sottolineato che l’atteggiamento inaccettabile mostrato dalla polizia durante la manifestazione non può restare impunito. Hanno chiesto di fare chiarezza sulle responsabilità e hanno annunciato che si adopereranno per portare alla luce le ragioni che hanno portato a tale situazione.

Il clima di tensione è stato evidenziato anche dal coro del pubblico presente all’evento, che ha manifestato il proprio dissenso nei confronti della decisione di limitare l’accesso solo a una parte dei rappresentanti politici. L’intolleranza verso l’opposizione, da parte delle autorità presenti, potrebbe avere ripercussioni sul dialogo e la cooperazione futura, particolarmente su temi delicati come le infrastrutture regionali.

Il ruolo della manifestazione

Oltre all’inaugurazione del cantiere, si è svolta una manifestazione di protesta contro il progetto del raddoppio ferroviario. I partecipanti, sotto lo slogan “La ferrovia deve unire e non dividere,” hanno espresso il loro disappunto verso un progetto che, a loro avviso, rischia di creare divisione alla comunità invece di rafforzarne i legami. Sono stati presenti diversi esponenti del centrosinistra, tra cui il Consigliere Antonio Blasioli e l’Onorevole Luciano D’Alfonso, che hanno unito le forze in una voce comune per accusare il governo regionale di una gestione poco inclusiva e trasparente delle infrastrutture.

Il discorso che è seguito ha enfatizzato l’importanza di un dibattito aperto su questi progetti, dove tutte le voci, incluse quelle dell’opposizione, devono essere ascoltate. Questo aspetto è fondamentale per mantenere la salute della democrazia e per garantire che le esigenze della comunità locale vengano prese in considerazione.

L’episodio di oggi ha acceso un faro sulle relazioni tra governo, opposizione e pubblica sicurezza, sollevando interrogativi su come si stia gestendo la comunicazione e il coinvolgimento delle parti in causa in un progetto così rilevante per la regione. La vicenda continuerà a alimentare il dibattito politico locale, chiarendo che il raddoppio ferroviario è solo un aspetto di una questione più ampia riguardante la governance e il dibattito democratico in Abruzzo.

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