Inaugurazione dell'anno accademico: il grido d'allerta degli studenti dell'Università dell'Aquila

Inaugurazione dell’anno accademico: il grido d’allerta degli studenti dell’Università dell’Aquila

Il presidente del Consiglio studentesco dell’Università dell’Aquila, Mario Rosatone, esprime preoccupazioni per il futuro degli studenti, evidenziando la precarietà del diritto allo studio e l’urgenza di investire in istruzione e sanità.
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Inaugurazione dell'anno accademico: il grido d'allerta degli studenti dell'Università dell'Aquila - Gaeta.it

Il primo giorno del nuovo anno accademico 2024-2025 è stato segnato da un’importante cerimonia presso il Centro Zordan a San Basilio, dove il presidente del Consiglio studentesco dell’Università dell’Aquila, Mario Rosatone, ha condiviso una riflessione profonda e allarmante sul futuro degli studenti. La sua apertura, “Abbiamo paura del nostro futuro”, ha riassunto le ansie e le preoccupazioni degli universitari rispetto a un contesto sociale e politico incostante. Rosatone ha messo in evidenza temi cruciali come la precarietà del diritto allo studio, conflitti globali e la necessità di investire in istruzione e sanità.

Le paure degli studenti: instabilità e valori in discussione

Nella sua allocuzione, Rosatone ha descritto un mondo in cui la guerra sembra un problema perenne, riportando esempi drammatici di violenza e tragedie in corso. Ha menzionato, tra l’altro, le guerre in Ucraina e Gaza, sottolineando come centinaia di migliaia di persone siano coinvolti in conflitti che arrecano devastazione e sofferenza. La sua analisi non si è limitata ai conflitti più visibili, ma ha incluso anche crisi meno meditate ma comunque gravi, che avvengono in angoli dimenticati del pianeta. La sensazione di impotenza e la fragilità dei diritti umani sono emerse con forza nel suo discorso.

Rosatone ha esposto il timore che la violenza possa sostituire la diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie. Il riarmo dell’Europa è stato definito una distorsione dell’allocazione delle risorse, un fatto che potrebbe distogliere attenzione e fondi da ambiti fondamentali come l’istruzione e i servizi pubblici. La preoccupazione è che ben 800 miliardi di euro siano destinati a una strategia bellica piuttosto che a ristabilire i diritti fondamentali dei cittadini, come l’accesso a un’istruzione di qualità.

Investire nel futuro: le richieste di una generazione in apprensione

L’appello di Rosatone si è focalizzato sull’urgenza di investire nel bene comune, sottolineando l’importanza di destinare risorse adeguate alla conoscenza e alla ricerca. Ha citato le incertezze legate ai finanziamenti pubblici per le università e ha espresso la sua preoccupazione per i recenti tagli al Fondo di finanziamento ordinario delle università. Per Rosatone, questi cambiamenti non rappresentano solo un problema di budget, ma un passo indietro per un sistema educativo che dovrebbe garantire inclusività e libertà di accesso.

In aggiunta, ha puntato il dito contro la riforma del corso di Medicina, ritenendola un’azione negativa per gli studenti e per il sistema sanitario. Infine, ha parlato della necessità di garantire condizioni dignitose per gli studenti, con riferimento a borse di studio tempestivamente erogate, alloggi adeguati e mense funzionanti. Secondo lui, queste dovrebbero essere le priorità operative per una comunità studentesca sana e forte.

Il punto di vista sull’impatto psicologico e sociale

Rosatone ha affrontato un tema tanto delicato quanto attuale: il benessere psicologico degli studenti. Ha espresso preoccupazione per le discriminanti che spingono alcuni giovani a sentirsi insoddisfatti della propria vita fino a considerare misure estreme. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un supporto psicologico adeguato e accessibile, esplicitando come il sistema educativo debba farsi carico del benessere mentale dei suoi membri. La tensione crescente, la pressione accademica e un contesto sociale instabile amalgamano un mix potenzialmente esplosivo.

Rosatone ha chiuso la sua intervento auspicando un’istruzione libera da strumentalizzazioni politiche, affinché tutti possano crescere e svilupparsi in un ambiente educativo sereno. La sua richiesta di una società più giusta e pacifica, basata su un’istruzione di qualità e su servizi efficaci, rappresenta la voce di una generazione che sente il bisogno di essere ascoltata e supportata nelle proprie aspirazioni.

Con questo grido di aiuto, gli studenti dell’Università dell’Aquila si uniscono in un appello collettivo, consapevoli che il futuro non si costruisce solo con parole, ma richiede impegni concreti e azioni tangibili.

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