Il mondo dell’arte contemporanea accoglie un nuovo protagonista, Diriyah Art Futures, che aprirà le sue porte a Riad il 25 novembre. Questa iniziativa vuole posizionarsi come il primo centro dedicato all’arte digitale nell’area del Golfo, presentandosi non solo come un museo espositivo ma come un vero e proprio ecosistema creativo. Con un’area di 12mila metri quadrati, questo spazio è pensato per essere un fulcro di innovazione, ricerca e formazione nel campo delle arti visive e dei nuovi media.
Un progetto architettonico innovativo
Realizzato dallo studio italiano Schiattarella Associati, Diriyah Art Futures è inserito in un contesto unico, ai margini del deserto e a poca distanza dal sito Unesco di At-Turaif. L’architettura si distingue per la sua capacità di integrarsi con l’ambiente circostante, cercando di trasmettere l’idea che la struttura emerga dalla terra. Gli architetti, Amedeo, Andrea e Paola Schiattarella, spiegano come l’ispirazione provenga dalla tradizione architettonica della regione Najd, caratterizzata dall’uso di materiali locali come pietra, terra cruda e intonaci di fango. Questi ingredienti costruttivi consentono di creare una forte continuità tra il paesaggio e l’edificio stesso, un riflesso di una cultura che rispetta e preserva l’ecosistema.
L’edificio non si presenta come un blocco unico, ma è composto da volumi distinti disposti orizzontalmente lungo il Wadi Hanifa, una depressione che è parte dell’altopiano desertico. La disposizione degli spazi ricorda le antiche abitazioni, con strade strette e piccole piazze, progettate per creare zone d’ombra e favorire il passaggio del vento. Queste soluzioni architettoniche non solo riducono la temperatura interna, ma offrono anche un’esperienza più accogliente per i visitatori.
Un centro per l’arte e la sostenibilità
Diriyah Art Futures non è solo un centro espositivo; si configura come un polo di formazione e ricerca. Al suo interno, gli spazi sono dedicati a laboratori, un auditorium e residenze per artisti. Inoltre, l’edificio è progettato secondo principi di sostenibilità, sfruttando l’esposizione solare per ottimizzare il risparmio energetico e implementando sistemi di raffrescamento geotermico. È in fase di realizzazione anche un sistema di raccolta e riuso dell’acqua piovana, elemento cruciale in un clima arido come quello saudita.
All’interno, l’estetica continua a riflettersi nei materiali utilizzati, come la pietra di Riad e l’intonaco di fango. Questi conducono a esperienze tattili uniche, rappresentando l’identità culturale della regione. Un ampio spazio sotterraneo, concepito come cuore pulsante del centro, ospiterà laboratori e atelier per la creazione di opere d’arte digitale. Qui, i materiali sono più contemporanei, con l’introduzione di acciaio, vetro, cemento e legno, creando un contrasto affascinante con l’architettura esterna.
Inaugurazione e prima mostra
Diriyah Art Futures sarà diretto da Haytham Nawar, e aprirà ufficialmente con la mostra dal titolo “Art Must Be Artificial: Perspectives of AI in the Visual Arts”. Questa esposizione, a cura di Jerome Neutres, intende esplorare l’intersezione tra arte e intelligenza artificiale, un tema di crescente rilevanza nel mondo contemporaneo. Attraverso opere innovative e coinvolgenti, il centro si propone di stimolare nuove riflessioni sulla natura dell’arte e della creatività nel contesto dell’era digitale.
Con l’apertura di Diriyah Art Futures, Riad si prepara a diventare un punto di riferimento per l’arte contemporanea nel Golfo, promuovendo iniziative che mirano a educare e a coinvolgere artisti e pubblico in un dialogo continuo sul futuro dell’arte.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Sofia Greco