Incendi in Brasile: nel 2024 un aumento record del 76% mette in pericolo l’Amazzonia

Incendi In Brasile Nel 2024 U Incendi In Brasile Nel 2024 U
Incendi in Brasile: nel 2024 un aumento record del 76% mette in pericolo l’Amazzonia - Gaeta.it

L’emergenza incendi in Brasile ha raggiunto nel 2024 un allarmante aumento del 76% rispetto all’anno precedente, segnando il record degli ultimi 14 anni. Con l'Amazzonia sotto assedio, le dinamiche legate all’agrobusiness e alle politiche ambientali sono tornate al centro del dibattito internazionale. Figure di spicco come Padre Luis Miguel Modino esortano la comunità globale a prendere una posizione concreta contro i prodotti provenienti da aree deforestate illegalmente.

L’allarmante aumento degli incendi

La crisi climatica del Brasile

Settembre è storicamente il mese in cui il Brasile affronta in modo acuto la crisi climatica, con incendi che devastano il territorio e mettono a rischio la biodiversità. Ma per il 2024, i dati sono preoccupanti già a partire da agosto, quando le condizioni di siccità hanno raggiunto livelli record, non registrati da otto decenni. La foresta amazzonica ha subito un aumento degli incendi che non si vedeva dal 2010, con conseguenze devastanti non solo per l’ambiente ma anche per le comunità locali che dipendono dalla terra.

I roghi non danneggiano solo la vegetazione: i gas serra rilasciati aggravano ulteriormente il cambiamento climatico, creando un circolo vizioso che rende la situazione sempre più critica. Le dichiarazioni di Padre Luis Miguel Modino, sacerdote attivo nell’Amazzonia, mettono in evidenza le problematiche derivanti dall’agrobusiness, un settore agricolo che spesso sacrifica la foresta per guadagni immediati. La comunità internazionale, secondo Modino, deve agire con decisione per combattere questa crisi.

Le conseguenze per l’Amazonia

Un ecosistema in pericolo

Gli scienziati avvertono che l’Amazzonia è vicina al punto di non ritorno, una soglia critica oltre la quale gli equilibri ecologici potrebbero essere irrimediabilmente compromessi. Se la foresta perde il 20% della sua massa vegetale, gli effetti sarebbero devastanti non solo per la fauna e la flora locale ma anche per il clima globale. Gli incendi hanno contribuito a ridurre il livello dei fiumi, ostacolando il trasporto fluviale, vitale per molte zone dell’interno.

La mancanza di controlli e la debolezza delle normative ambientali rendono la situazione ancora più difficile. Padre Modino sottolinea l'importanza di un’efficace supervisione da parte del governo brasiliano, pur riconoscendo le sfide poste dalla pressione legislativa e dal disfacimento delle istituzioni di controllo. La responsabilità internazionale è fondamentale: secondo Modino, è necessario un boicottaggio dei prodotti derivanti da pratiche illegali, che stanno contribuendo alla deforestazione.

La lotta contro l’impunità

Un’inefficace giustizia ambientale

Greenpeace Brasile ha messo in luce un problema cruciale: l'impunità di chi provoca incendi. Cristiane Mazzetti, portavoce dell’organizzazione, sottolinea che spesso i trasgressori delle leggi ambientali non subiscono sanzioni adeguate. Nonostante l’attuale divieto di utilizzare il fuoco per la preparazione dei terreni, molti continuano a farlo senza timore di conseguenze. Le statistiche illustrate da Greenpeace rivelano che, tra le aziende coinvolte negli incendi del "Giorno del Fuoco" nel 2019, solo una minima frazione ha pagato le multe previste.

La mancanza di limitazioni incisive e la continua assegnazione di fondi a tali aziende pongono seri interrogativi sulla volontà politica di affrontare la crisi. Lo spostamento delle responsabilità è evidente e richiede un intervento significativo da parte del governo e delle istituzioni internazionali.

Una coalizione contro l’agrobusiness

Le voci del cambiamento

Contro l’agrobusiness e le sue insidie si schierano diversi gruppi, tra cui movimenti sociali, organizzazioni indigene e ambientaliste, che uniscono le forze per difendere l’Amazzonia. La Chiesa cattolica ha assunto un ruolo attivo in questa battaglia, come dimostrano eventi come il quinto Incontro della Chiesa nell’Amazzonia legale, tenutosi a Manaus. La Chiesa parteciperà anche alla COP 30 prevista a Belém nel novembre 2025.

L’opposizione all’agrobusiness è segno di una crescente consapevolezza delle problematiche ambientali, che richiede politiche più efficaci e una riorganizzazione del potere politico per contrastare le forze economiche che mirano a sfruttare le risorse naturali a scapito dell’ambiente. La lotta per la salvaguardia dell’Amazzonia continua in un contesto di sfide e incertezze, con le incognite legate al futuro dell’ecosistema amazzonico sempre più pressanti.

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *