Nell’area del Friuli Venezia Giulia, diverse fiamme hanno colpito i boschi montani, richiedendo interventi tempestivi da parte dei servizi di emergenza. In particolare, l’incendio sul Monte Cimadors, divampato il 19 agosto scorso, ha mobilitato elicotteri e Canadair da diverse località , mentre altre situazioni critiche si sono sviluppate nel corso di agosto. Questa notizia riassume l’operato delle autorità e dei volontari nella lotta agli incendi e gli sforzi per garantire la sicurezza dei cittadini e preservare l’ambiente.
Operazioni sul Monte Cimadors
L’arrivo dei mezzi aerei
Nel pomeriggio del 19 agosto, la situazione critica sul Monte Cimadors ha richiesto l’intervento di tre elicotteri del Servizio aereo regionale della Protezione civile e di due Canadair del Coau. Questi mezzi hanno operato incessantemente per contenere le fiamme e ridurre l’estensione del danno. Durante la mattinata, i Canadair hanno prelevato acqua dal lago di Cavazzo, una manovra resa possibile grazie all’assistenza dell’associazione LifeGuard Academy, che ha provveduto a far sgomberare il lago dai bagnanti. Questo intervento ha garantito che le operazioni di spegnimento potessero proseguire in sicurezza e senza ostacoli.
Approvvigionamento idrico e coordinamento
A causa del vento che soffiava sul lago di Cavazzo, le autorità hanno richiesto e ottenuto l’autorizzazione dalla Carinzia per attingere acqua dal lago di Weissensee. Questo ha consentito il proseguimento dei rifornimenti idrici fino alle 17, secondo le indicazioni dell’autorità austriaca, che ha inoltre concesso la possibilità di effettuare pescaggi anche per i giorni successivi. La linea di attingimento dell’acqua è rimasta attiva grazie al lavoro dei volontari delle squadre comunali di protezione civile di Tarcento e al supporto di un funzionario della Protezione civile regionale. Un vascone per il rifornimento degli elicotteri è situato nella frazione di Monticello, dove i Vigili del fuoco di Udine hanno mantenuto una presenza fissa per garantire la sicurezza della comunità .
Monitoraggio e supporto alle comunitÃ
Nella mattina del 20 agosto, due funzionari della Protezione civile hanno fornito assistenza agli uffici del Comune di Moggio Udinese, effettuando sopralluoghi per valutare il rifornimento delle vasche. È stata anche effettuata una valutazione della viabilità tra Monticello e Moggessa, fornendo un supporto essenziale per ottimizzare le operazioni di emergenza. Attualmente, l’estensione dell’incendio sul Monte Cimadors si attesta attorno ai 450 ettari, e il monitoraggio attivo rimane fondamentale per prevenire ulteriori sviluppi.
Situazione sugli altri incendi
Incendio a Chiusaforte
Parallelamente, il 29 agosto, un altro incendio si è sviluppato a Chiusaforte sul Monte Piccolo Belepeit. Dopo un accurato sopralluogo aereo, si è potuto constatare che la situazione era stata bonificata. I volontari della squadra comunale di protezione civile di Pontebba continuano a sorvegliare l’area, dove l’area coinvolta dall’incendio era di circa un ettaro. Questa reazione tempestiva degli operatori locali ha contribuito a limitare i danni e a garantire un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile.
Incendio al Lisert di Monfalcone
Infine, l’incendio al Lisert di Monfalcone, divampato il 31 agosto, ha richiesto anch’esso l’intervento dei volontari AIB provenienti da altri comuni. Le attività di bonifica sono proseguite nel pomeriggio, con l’impiego di droni per monitorare l’area colpita dalle fiamme, supportati da due funzionari della Protezione civile regionale. Questo uso della tecnologia aerea ha aiutato a comprendere meglio l’entità dell’incendio e a programmare le necessarie misure di messa in sicurezza.
La regione continua a eseguire interventi mirati contro gli incendi, dimostrando l’importanza di una risposta coordinata tra istituzioni pubbliche e volontari, essenziale per proteggere il territorio e garantire la sicurezza delle comunità locali.