Incendi su piattaforme petrolifere: il futuro delle coste tra Abruzzo e Molise è a rischio

Incendi su piattaforme petrolifere: il futuro delle coste tra Abruzzo e Molise è a rischio

L’incendio sulla piattaforma Rospo Mare B riaccende il dibattito sulla sicurezza ambientale e la salute delle comunità costiere in Abruzzo e Molise, evidenziando l’urgenza di rivedere le politiche energetiche.
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Incendi su piattaforme petrolifere: il futuro delle coste tra Abruzzo e Molise è a rischio - Gaeta.it

La sicurezza ambientale e la salute delle comunità costiere tra Abruzzo e Molise sono sotto i riflettori dopo l’incendio che ha colpito la piattaforma petrolifera Rospo Mare B. Andrea De Marco e Silvia Tauro, presidenti di Legambiente Molise e Legambiente Abruzzo, hanno sottolineato la pericolosità di queste infrastrutture e la necessità di affrontare seriamente il tema delle fonti rinnovabili. Le autorità, pur intervenendo prontamente, non possono ignorare l’impatto delle attività legate alle energie fossili sulle nostre coste.

Il grave incidente della piattaforma Rospo Mare B

Un anno dopo l’incendio avvenuto alla centrale di stoccaggio gas Stogit a Montalfano, la costa tra Abruzzo e Molise torna a essere minacciata da eventi come quello accaduto sulla piattaforma Rospo Mare B. Questo episodio ha riacceso il dibattito sui rischi associati alle estrazioni di idrocarburi, un tema già sollevato in precedenza da Legambiente. Nonostante l’assenza di sversamenti in mare, la vicenda ha messo in evidenza i potenziali pericoli per l’ecosistema e per le comunità costiere.

Le segnalazioni dei presidenti di Legambiente evidenziano un’emergenza reale: le infrastrutture legate alle energie fossili continuano a rappresentare una minaccia costante. Negli ultimi anni, il cambiamento delle normative, come la riduzione della distanza minima per le trivellazioni marine, ha ulteriormente aumentato i rischi per l’ambiente. Questa modifica normativa, il Decreto Ambiente del dicembre 2024, ha abbassato il limite da 12 a 9 miglia nautiche, senza tenere conto del potenziale impatto ecologico sulle acque e sui fondali.

Le politiche energetiche e la loro revisione

Secondo De Marco e Tauro, le Regioni, e in particolare quelle di Abruzzo e Molise, devono urgentemente rivedere le proprie politiche energetiche. È fondamentale che questi provvedimenti pongano al centro la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza delle comunità locali. La dismissione delle piattaforme offshore deve essere messa in atto, specialmente nei casi in cui i giacimenti di idrocarburi risultano esauriti o inutilizzabili.

È essenziale che le autorità locali e nazionali si impegnino per garantire l’implementazione delle tecnologie più avanzate nelle operazioni di smantellamento. Questo non solo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per evitare che i costi di queste operazioni ricadano inutilmente sulle comunità già vulnerabili. La transizione verso fonti di energia rinnovabile sta diventando una necessità per proteggere il nostro territorio e promuovere uno sviluppo veramente sostenibile.

Il futuro delle comunità costiere

Le dichiarazioni di Andrea De Marco e Silvia Tauro non sono semplicemente lamentele; rappresentano un appello urgente a un cambiamento. Il paradigma energetico attuale, basato sulle fonti fossili, deve cedere il passo a una strategia che privilegi le rinnovabili, capaci di garantire un futuro sicuro e sostenibile per le generazioni future.

La presenza continua di attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi, come denunciato dalla campagna “C’è puzza di gas” promossa da Legambiente, risulta incompatibile con il benessere degli abitanti e la salute del nostro mare. Gli eventi recenti, quindi, non fanno altro che confermare la necessità di un ripensamento radicale rispetto alla nostra strategia energetica nazionale.

Tale approccio non solo garantirebbe una maggiore sicurezza per le comunità costiere, ma potrebbe anche generare opportunità di sviluppo e occupazione nel settore delle energie rinnovabili. I cittadini richiedono un ambiente sano e protetto, e ora è il momento per le autorità di rispondere a questa esigenza in modo concreto e determinato.

Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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