Incendio al poligono di Prato: sei indagati per morti e feriti nel tragedia del 26 luglio

Incendio al poligono di Prato: sei indagati per morti e feriti nel tragedia del 26 luglio

Incendio devastante al Poligono di Prato il 26 luglio 2024: due vittime, un ferito e sei membri del Consiglio direttivo accusati di omicidio colposo e violazioni delle norme di sicurezza.
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Incendio al poligono di Prato: sei indagati per morti e feriti nel tragedia del 26 luglio - Gaeta.it

L’incendio avvenuto nel Poligono di Prato il 26 luglio 2024 ha avuto conseguenze devastanti, con due vittime e un ferito. Le indagini hanno portato la Procura di Prato ad avvisare sei membri del Consiglio direttivo della sezione pratese dell’Unione italiana di Tiro a segno. Questi sono accusati di responsabilità nel caso, con l’ipotesi di omicidio plurimo colposo e incendi legati all’uso di polveri da sparo.

Le circostanze dell’incendio

Il drammatico incidente si è innescato a causa di materiali altamente infiammabili presenti nel poligono. Secondo gli esperti, i lapilli incandescenti emessi da una pistola automatica hanno acceso polveri da sparo stoccate in prossimità della postazione di tiro numero 4. Il tiratore che ha utilizzato l’arma è deceduto nell’episodio, contribuendo a una spirale di eventi che ha portato all’incendio della struttura e alla devastazione del bosco circostante.

L’analisi della situazione ha evidenziato che, dopo la prima esplosione, il fuoco si è rapidamente diffuso, intaccando non solo l’interno del poligono ma anche le aree verdi adiacenti, aggravando ulteriormente i danni. Questo approccio imprudente ha chiaramente avuto conseguenze tragiche, evidenziando problemi di sicurezza latenti all’interno della struttura.

Gli accertamenti della Procura

La Procura, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha delineato le responsabilità degli indagati. È emerso che la manutenzione della linea di tiro da 50 metri non è stata espletata adeguatamente. Inoltre, la struttura è risultata accessibile per attività sportive nonostante fosse priva dei necessari requisiti di agibilità.

Gli indagati non hanno rispettato le misure di sicurezza antincendio e non hanno dotato il poligono della necessaria Segnalazione Certificata di Inizio Attività per la prevenzione degli incendi. Le perizie hanno rivelato una concreta diffusione di polveri da sparo, molte delle quali si trovavano su materiali combustibili come gli arredi in legno e i pannelli fonoassorbenti, che hanno facilitato e accelerato l’incendio.

Conseguenze legali e sicurezza

La situazione mette in luce l’importanza di mantenere rigorosi standard di sicurezza nei poligoni di tiro e nelle aree adibite a attività sportive. Le accuse mosse ai sei membri del Consiglio direttivo non solo hanno implicazioni legali ma sollevano un dibattito più ampio sulla necessità di garantire un’adeguata formazione e supervisione in tutte le operazioni quotidiane. Le conseguenze di questo incidente potrebbero portare a un riesame delle normative di sicurezza in tutta Italia, rivolgendosi a pratiche più sicure per prevenire simili tragedie in futuro.

Eventi come questi richiamano l’attenzione sulla fondamentale responsabilità che ricade su chi gestisce strutture potenzialmente pericolose. Le indagini, quindi, proseguono per chiarire ulteriormente questo drammatico episodio e per garantire che la giustizia venga fatta per le vittime e i loro familiari.

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