Incendio alla piscina Sempione: da simbolo di sport a luogo di degrado e pericolo a Torino

Incendio alla piscina Sempione: da simbolo di sport a luogo di degrado e pericolo a Torino

La piscina Sempione di Torino, un tempo centro di aggregazione, è ora simbolo di degrado e insicurezza, con episodi di criminalità e un recente incendio che sollecitano interventi urgenti delle autorità.
Incendio alla piscina Sempione Incendio alla piscina Sempione
Incendio alla piscina Sempione: da simbolo di sport a luogo di degrado e pericolo a Torino - Gaeta.it

La situazione della piscina Sempione a Torino rappresenta un triste esempio di degrado urbano. Fino a poco tempo fa era un vivace ritrovo per sportivi e famiglie, oggi è costretta a fare i conti con l’abbandono e la criminalità. Il 23 gennaio, un incendio ha generato un’imponente colonna di fumo, segnalando un episodio drammatico che ha destato l’attenzione dei cittadini e delle autorità.

La triste realtà dell’ex piscina Sempione

Negli ultimi anni, la piscina Sempione è diventata un simbolo del degrado urbano. Dichiarata inagibile nel 2022, la struttura è stata oggetto di numerose segnalazioni riguardo a fenomeni di spaccio e insediamenti abusivi. La mancanza di interventi efficaci ha fatto sì che il luogo si trasformasse in un rifugio per tossicodipendenti e senza fissa dimora. Questo abbandono ha incentivato attività illecite, rendendo l’area un vero e proprio epicentro di problematiche sociali e di sicurezza.

La situazione ha suscitato indignazione tra gli abitanti del quartiere, costretti a vivere a pochi passi da un luogo ormai sinonimo di pericolo. Diversi cittadini hanno espresso preoccupazioni sui social e in assemblee pubbliche, chiedendo un intervento urgente e deciso da parte delle istituzioni. La piscina Sempione, un tempo cuore pulsante di sport e aggregazione, si è trasformata in un simbolo di abbandono e insicurezza, richiedendo una riflessione profonda sulle problematiche urbane di Torino.

L’incendio e l’intervento delle autorità

Il pomeriggio del 23 gennaio, intorno alle 12, un violento incendio è divampato all’interno della piscina Sempione, generando una densa colonna di fumo nero visibile da lontano. Il pronto intervento dei vigili del fuoco, supportati dalle forze dell’ordine e personale medico, ha permesso di contenere la situazione, evitando conseguenze più gravi. Le autorità locali, come il presidente della Circoscrizione 6 e la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, hanno rilasciato dichiarazioni, sottolineando la gravità di quanto accaduto e la necessità di un intervento immediato.

I responsabili delle autorità locali hanno osservato come l’incendio sia solo l’ultimo di una serie di incidenti legati al degrado della struttura, in un contesto di crescente frustrazione verso l’inefficienza dell’amministrazione comunale. Le parole di Valerio Lomanto e Verangela Marino sembrano riflettere una urgente richiesta di azione, evidenziando l’impotenza di fronte a una situazione che non sembra migliorare da anni.

Richieste di intervento e prevenzione

Le autorità locali e i rappresentanti della Regione Piemonte hanno lanciato appelli per una gestione più attenta del territorio, capaci di rispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini. Maurizio Marrone, assessore alle politiche sociali della Regione, ha fatto notare che le richieste di intervento per recuperare la piscina dal degrado sono finite nel nulla, anche se la Regione sarebbe stata disponibile a collaborare.

Le richieste per un presidio militare fisso nell’area sono aumentate, spingendo i cittadini a chiedere una presenza costante delle forze dell’ordine fino a quando la struttura non verrà abbattuta. La precarietà della situazione attuale richiama l’attenzione su un problema più ampio che affligge altri quartieri della città, ponendo interrogativi sulla gestione della sicurezza urbana e sull’inevitabilità dell’abbattimento non solo della piscina, ma anche di altre strutture abbandonate.

L’incendio della piscina Sempione non è solo un episodio di cronaca, ma un campanello d’allarme che evidenzia la necessità di un cambiamento radicale nella gestione delle aree degradate e nella tutela della sicurezza dei cittadini a Torino.

Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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