L’incendio boschivo che ha colpito la zona di MOSCHENIZZA, nell’area carsica del Friuli Venezia Giulia, ha riacceso le operazioni di bonifica questa mattina all’alba. L’evento ha richiesto un vasto intervento di emergenza, coinvolgendo numerosi gruppi di soccorso e protezione civile. Il comune di Monfalcone ha fornito aggiornamenti sulla situazione e su come sono state gestite le operazioni di spegnimento, monitoraggio e bonifica.
Operazioni di bonifica all’alba
Il coordinamento degli interventi
Dalla prima luce dell’alba, le squadre della Protezione civile di Monfalcone hanno ripreso il lavoro per contrastare i focolai residuali dell’incendio che ha colpito le aree circostanti. Andrea Olivetti, coordinatore della Protezione civile, ha dichiarato che due squadre locali, dotate di un’autobotte, sono state inviate in campo per collaborare con il Corpo forestale regionale. Lo scopo di questi interventi è garantire non solo l’estinzione totale delle fiamme, ma anche il controllo dell’intera zona interessata, per prevenire ogni possibile riaccensione del rogo e per monitorare eventuali danni all’ecosistema locale.
Oltre alla Protezione civile di Monfalcone, il vasto dispositivo di soccorso ha visto coinvolte squadre di volontari provenienti dal goriziano e dal triestino. Anche le forze dell’ordine, tra cui vigili del fuoco, carabinieri e agenti di polizia, hanno giocato un ruolo cruciale nelle operazioni, sottolineando l’importanza della collaborazione tra diverse agenzie e organismi nel gestire situazioni di emergenza.
L’uso di risorse aeree
In aggiunta agli interventi a terra, il lavoro di spegnimento dell’incendio è stato supportato dall’uso di un elicottero, che ha effettuato lanci d’acqua sui punti più critici, contribuendo a ridurre l’intensità delle fiamme e a facilitare le operazioni di bonifica. Questo approccio multidimensionale è essenziale per affrontare situazioni di emergenza sempre più frequenti e devastanti legate agli incendi boschivi.
Le cause e il monitoraggio dell’incendio
Le prime indagini
Sebbene le operazioni di bonifica continuino, le autorità stanno ora concentrando la loro attenzione sulle cause che hanno portato allo sviluppo dell’incendio. Al momento, le indagini sono in fase preliminare e non sono state fornite informazioni definitive sull’origine del rogo. Tuttavia, le autorità competenti, inclusi i carabinieri forestali, stanno conducendo accertamenti approfonditi per determinare se ci siano stati comportamenti imprudenti o intollerabili che possano aver contribuito all’incendio.
Impatto sulla viabilità e sulla comunità locale
Le fiamme, che si sono propagate rapidamente tra il canale Locovaz e Monfalcone, hanno reso necessario chiudere la statale 14 al traffico. Tale chiusura ha interessato un tratto da San Giovanni di Duino a Monfalcone, impattando notevolmente sugli spostamenti e sulle attività quotidiane degli abitanti della zona. I residenti e i pendolari sono stati avvisati tramite comunicati ufficiali, e il Comune sta monitorando la situazione per garantire il ritorno alla normalità il prima possibile.
Mentre il numero di vigili del fuoco impegnati nelle operazioni ha superato le venti unità provenienti dai comandi di Gorizia e Trieste, la comunità locale ha dimostrato grande solidarietà e supporto, offrendo assistenza e risorse ai soccorritori e alle forze dell’ordine. Questo spirito di comunità è una luce in un momento difficile per la regione.
Monfalcone e i suoi abitanti stanno affrontando una sfida significativa, e le operazioni di bonifica rappresentano un passo fondamentale per la protezione dell’ambiente e della sicurezza delle persone nella zona. Le autorità continuano a impegnarsi per garantire la sicurezza e la ripresa dopo questo evento avverso, mentre la popolazione è invitata a rimanere vigile e a riportare eventuali comportamenti sospetti.