Incendio devasta capannone abusivo nella periferia di Roma: evacuate oltre 50 persone

Un incendio devastante ha colpito un capannone industriale occupato abusivamente a La Rustica, causando l’evacuazione di 50 persone e sollevando preoccupazioni per la sicurezza e l’impatto ambientale.
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Incendio devasta capannone abusivo nella periferia di Roma: evacuate oltre 50 persone - Gaeta.it

Un incendio di vaste proporzioni ha colpito un capannone industriale occupato abusivamente nella notte tra il 24 e il 25 novembre, a La Rustica, nella periferia est della Capitale. Questo evento ha scosso la comunità locale, suscitando preoccupazioni per la sicurezza degli occupanti e per l’impatto ambientale dell’accaduto. Le autorità sono intervenute prontamente per gestire la situazione e salvaguardare la vita dei residenti.

Un focus sull’incendio e l’evacuazione

Il rogo è scoppiato poco dopo la mezzanotte, avvolgendo rapidamente il capannone di oltre 6.000 metri quadrati, che per anni aveva ospitato decine di famiglie in condizioni precarie. L’alert è stato lanciato dagli stessi occupanti, che hanno notato le fiamme divampare e, fortunatamente, hanno avuto il tempo di allertare i soccorsi. È stata attuato un intervento tempestivo che ha permesso di evacuare circa 50 persone, tra cui bambini e anziani, evitando così situazioni di emergenza più gravi come intossicazioni o ferimenti.

Le forze di soccorso sono arrivate rapidamente sul posto, tra cui vigili del fuoco, carabinieri e personale della Croce Rossa. Grazie alla loro efficienza, l’evacuazione è avvenuta senza problemi, con tutti gli occupanti messi in sicurezza prima che il rogo prendesse piede. Inoltre, la Sala Operativa Sociale ha fornito assistenza alle famiglie, offrendo sistemazioni temporanee durante la notte.

I materiali tossici coinvolti

Il capannone che ha preso fuoco non era un semplice rifugio: al suo interno si trovavano materiali di vario genere, tra cui pneumatici, plastica e vernici, creando una miscela altamente infiammabile. Questi elementi hanno reso l’incendio di difficile gestione. La combustione ha prodotto non solo devastazione, ma anche una nube tossica che si è propagata oltre i confini del quartiere, mettendo a rischio la salute di molti residenti.

Le fiamme, oltre a distruggere gli interni del capannone, hanno bruciato anche veicoli abbandonati e altre occupazioni si sono rivelate pericolose. Il rischio di un crollo è aumentato data la situazione critica all’interno. Le strutture metalliche, compromesse dal calore, sono state un fattore aggiuntivo di preoccupazione. L’emergenza ha evidenziato l’urgenza di azioni preventive in tali edifici.

L’operazione di spegnimento

La lotta contro le fiamme ha richiesto un impiego massiccio di risorse. Per domare l’incendio, sono intervenute otto squadre dei vigili del fuoco di Roma, supportate da unità provenienti da Latina, Rieti e Viterbo. Complessivamente, circa 80 uomini, accompagnati da diversi mezzi, tra cui autobotti e attrezzature specializzate, hanno lavorato incessantemente per circoscrivere e spegnere le fiamme.

La polizia locale ha dovuto isolare l’area e chiudere via Cervara, uno degli accessi principali, per facilitare le operazioni di soccorso. Questa chiusura ha inevitabilmente causato disagi al traffico, aggravando ulteriormente la situazione nella zona già fortemente afflitta da problemi logistici e abitativi.

Rischio ambientale e monitoraggio della qualità dell’aria

Uno degli aspetti più preoccupanti di questo incidente è l’impatto sull’ambiente. La combustione di materiali tossici ha generato un fumo denso e maleodorante, visibile a diverse chilometri di distanza. Residenti di aree come Centocelle e Tor Cervara hanno denunciato il fenomeno tramite i social, mentre il fumo ha raggiunto quartieri più distanti.

In risposta a questa situazione critica, l’Arpa Lazio è stata allertata per avviare un monitoraggio della qualità dell’aria. Gli esperti sono incaricati di eseguire analisi approfondite per verificare la presenza di sostanze nocive e per tutelare la salute dei cittadini. Nel frattempo, la popolazione è stata avvisata di mantenere porte e finestre chiuse, un’indicazione fondamentale considerando l’entità della nube tossica generata.

Indagini in corso sulle cause dell’incendio

Attualmente, le cause del rogo rimangono ignote. Un’ipotesi suggerisce che le fiamme possano essere originate da un fuoco acceso per scaldarsi, ma non si escludono atti dolosi. Gli investigatori sono al lavoro per acquisire maggiori informazioni e risalire agli eventi di quella tragica notte. L’analisi delle testimonianze e delle registrazioni video della zona sarà cruciale per fare luce sull’accaduto.

Questo incendio ha gettato luce su problematiche di degrado urbano e insicurezza. Il capannone coinvolto era già noto come un luogo di occupazione abusiva e di accumulo di rifiuti pericolosi, sollevando preoccupazioni per la sicurezza dei residenti molto prima del tragico evento. Questo episodio potrebbe diventare un punto di partenza per una riflessione più ampia sulle condizioni di vita nelle aree più vulnerabili della Capitale.

Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Sofia Greco

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