Il violento incendio che ha colpito nella serata di ieri lo stabilimento della Mag.Ma a Chieti Scalo, ha catturato l’attenzione delle autorità locali e degli investigatori. L’azienda, impegnata nel recupero di materiali plastici e cellulosa dai rifiuti industriali, è andata distrutta, ma per ora si escludono cause dolose. Le indagini, condotte dal sostituto procuratore della Repubblica Marika Ponziani, mirano a ricostruire l’accaduto e a garantire la sicurezza del territorio.
Il rogo e l’intervento dei vigili del fuoco
L’incendio è scoppiato intorno alle 21, a meno di un’ora dalla chiusura dell’attività. Nello stabilimento, al momento dello scoppio delle fiamme, si trovavano due addetti che, rendendosi immediatamente conto della gravità della situazione, hanno tentato di spegnere il fuoco utilizzando gli estintori a disposizione. Dopo aver allertato le autorità competenti, si sono messi in salvo, permettendo ai soccorsi di arrivare in tempo utile.
Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco di Chieti è stato determinante per evitare che le fiamme si propagassero alle aziende vicine. Sin da subito, diverse squadre e mezzi sono stati inviati sul posto per combattere l’incendio, che ha avuto un impatto devastante sull’intero stabilimento. Lunedì notte, le operazioni di spegnimento sono continuate senza sosta, nonostante la situazione fosse molto complessa.
Stando ai primi rapporti, le fiamme hanno continuato a emettere fumi, sebbene in quantità ridotta rispetto ai momenti più critici del rogo. Nonostante il pericolo iniziale sia stato contenuto, l’area rimane sotto stretto controllo. Le autorità stanno valutando l’uso di mezzi aerei per un attacco diretto sulle fiamme dall’alto, una strategia che potrebbe rivelarsi cruciale per spegnere definitivamente il rogo.
Indagini in corso e cause dell’incendio
Al momento, il sostituto procuratore Marika Ponziani ha avviato un’inchiesta per incendio colposo a carico di ignoti. Le indagini sono state affidate alla Squadra Mobile di Chieti, che sta raccogliendo elementi utili per ricostruire le dinamiche del rogo. Fino ad ora, non sono state avanzate ipotesi concrete sulle cause dell’incendio, sebbene le prime analisi sembrano escludere un’origine dolosa.
L’ufficio del procuratore continua a raccogliere testimonianze e informazioni da parte dei dipendenti e dei residenti nelle vicinanze. Le autorità sperano di chiarire in tempi brevi cosa possa aver provocato l’incendio devastante, tenendo in considerazione l’importanza della Mag.Ma non solo per il settore del recupero dei rifiuti, ma anche per l’occupazione nel territorio.
Resta quindi molta incertezza riguardo a quanto avvenuto, ma le indagini procederanno con rigore per garantire giustizia e sicurezza nella comunità colpita dall’accaduto.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano