Incendio sul monte Cimadors: evacuazioni e operazioni di emergenza in atto

Incendio sul monte Cimadors: evacuazioni e operazioni di emergenza in atto

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Incendio sul monte Cimadors: evacuazioni e operazioni di emergenza in atto - Gaeta.it

La crisi dell’incendio che divampa sul monte Cimadors ha attirato l’attenzione delle autorità, mentre continua a colpire un’area boschiva nel Comune di Moggio Udinese. Le operazioni di spegnimento e le evacuazioni della popolazione locale sono al centro dell’azione intrapresa dalle istituzioni e dai servizi di emergenza, in un contesto atmosferico avverso che non prevede precipitazioni nei prossimi giorni.

La situazione attuale dell’incendio

Un incendio devastante in una zona impervia

L’incendio sul monte Cimadors, scoppiato il 19 agosto, ha messo a rischio oltre 300 ettari di foresta, creando una situazione di emergenza e complessità. La natura dell’area, caratterizzata da terreni impervi e di difficile accesso, ha complicato ulteriormente le operazioni di spegnimento. La mancanza di precipitazioni prevista fino a giovedì notte contribuisce all’aggravamento della situazione, aumentando il rischio di ampliamento dell’area colpita dalle fiamme.

Evacuazione delle borgate vicine

Le autorità locali hanno già adottato provvedimenti di sicurezza per tutelare i residenti che vivono nelle immediate vicinanze dell’incendio. L’evacuazione di circa dieci abitazioni nelle borgate di Moggessa, Badius e Borgo di Mezzo è stata intrapresa a causa del crescente fumo e del pericolo rappresentato dall’incendio. Attualmente, non ci sono segnali di allerta per la popolazione più distante dall’epicentro del rogo, ma la situazione resta sotto costante monitoraggio.

Interventi delle autorità e operazioni di spegnimento

Coordinamento tra enti e servizi di emergenza

L’assessore alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ha fornito aggiornamenti sulla situazione, sottolineando l’importanza della coordinazione tra i diversi enti coinvolti. Le operazioni di spegnimento dell’incendio vedono l’impiego di tre elicotteri e altrettanti canadair, supportati da un folto contingente dei volontari della Protezione Civile regionale, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco. Riccardi ha ribadito la necessità di interventi tempestivi per mitigare i danni causati dal rogo.

Decreto di emergenza e piani di intervento

Nella mattinata di oggi, Riccardi e il governatore Massimiliano Fedriga hanno firmato un decreto di emergenza per attuare rapidamente tutte le misure necessarie per contrastare le fiamme. Durante un sopralluogo nel pomeriggio, Riccardi ha incontrato il sindaco di Moggio Udinese, Martina Gallizia, per discutere le strategie operative in corso.

Le nuove procedure attuate, basate sull’esperienza degli incendi del 2022, mirano a ottimizzare i tempi di risposta. Il rifornimento di canadair e elicotteri avviene ora in prossimità del luogo dell’incendio, presso la base di Ronchi, anziché a Roma. Inoltre, si stanno valutando metodologie per abbreviare i tempi di approvvigionamento dell’acqua, avviando un protocollo transfrontaliero con l’Austria per prelevare acqua dal lago Weissensee, piuttosto che dal mare Adriatico.

Il futuro dell’area colpita e le speranze di contenere il rogo

Strategia a lungo termine per la prevenzione degli incendi

La situazione attuale del monte Cimadors è complessa e richiede un’approccio strategico a lungo termine. Le esperienze passate, inclusi gli incendi devastanti del 2022, hanno portato a riforme nell’organizzazione e nella gestione delle emergenze. Le autorità sono chiamate a implementare misure preventive per ridurre il rischio di incendi futuri e garantire la sicurezza della popolazione e dell’ambiente.

Monitoraggio continuo e collaborazione internazionale

Il monitoraggio costante della situazione rimane una priorità per le autorità locali. Con il supporto dei vari enti, i piani di emergenza sono pronti ad essere attuati nel caso di un’espansione dell’incendio. La cooperazione internazionale si rivela fondamentale, non solo per gestire la situazione attuale, ma anche per costruire una rete di prevenzione e risposta più robusta per il futuro.

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