Incendio sul monte Cimadors in Friuli: oltre 100 ettari bruciati e operazioni di contenimento attive

Incendio sul monte Cimadors in Friuli: oltre 100 ettari bruciati e operazioni di contenimento attive

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Incendio sul monte Cimadors in Friuli: oltre 100 ettari bruciati e operazioni di contenimento attive - Gaeta.it

La gravità dell’incendio boschivo che ha colpito il monte Cimadors in Friuli è stata evidenziata dalle ultime stime delle autorità locali, che segnalano una superficie bruciata che si avvicina ai 100 ettari. Questo vasto rogo è il risultato di un fulmine che ha generato le fiamme il 19 agosto. Le condizioni climatiche e orografiche della zona hanno reso la situazione particolarmente difficile, con un’ulteriore aggravante rappresentato dal vento. Le operazioni di spegnimento sono proseguite incessantemente, in particolare grazie all’impegno della Protezione civile e di un’armata di elicotteri.

Cause e condizioni dell’incendio

Elementi scatenanti

Il monte Cimadors, situato in un’area con un orografia complessa, ha visto il suo grande incendio originarsi da un fulmine, come riportato dalla Protezione civile del Friuli. La notte del 19 agosto, le fiamme si sono propagate rapidamente, alimentate non solo dalla vegetazione secca ma anche dalle elevate temperature che hanno colpito la regione in questo periodo estivo. Le condizioni di siccità e la presenza di venti di media intensità hanno contribuito alla diffusione dell’incendio, rendendo le operazioni di contenimento estremamente complesse.

Caratteristiche del terreno

La particolare morfologia del monte Cimadors, caratterizzata da aree ripide e verticali, ha facilitato il rotolamento di materiale incandescente. Questo fenomeno ha portato a diverse riaccensioni delle fiamme, complicando ulteriormente le manovre di spegnimento da parte delle squadre di emergenza. Le informazioni della Protezione civile evidenziano come alcuni punti dell’incendio siano stati difficili da raggiungere con i mezzi aerei, richiedendo interventi ripetuti nel corso delle operazioni.

Le operazioni di spegnimento

Interventi aerei e strategia operativa

Le operazioni di spegnimento hanno visto un uso massiccio di elicotteri e Canadair. Nelle prime fasi, gli elicotteri della Protezione civile sono stati utilizzati per mantenere il rogo sotto controllo, effettuando lanci di acqua e altri materiali estinguenti direttamente sulle fiamme. Tuttavia, il pomeriggio ha visto un’ulteriore complicazione, quando una ripresa dell’incendio ha richiesto l’intervento di due Canadair, che non sono riusciti a contenere la situazione a causa della rapida diffusione delle fiamme.

Ritardi e problematiche

Il rogo ha proseguito senza tregua per tutta la notte, generando un fumo denso e visibile anche a notevoli distanze. Questo ha creato ulteriori ritardi nell’intervento dei Canadair, che hanno trovato delle condizioni di visibilità ridotta e difficoltà operative. Nella tarda mattinata del giorno successivo, le fiamme hanno ripreso vigore, complicando il lavoro delle squadre di emergenza, che si erano già preparate a operare con diversi mezzi aerei.

La situazione attuale e prospettive future

Evoluzione del fronte dell’incendio

La sera del giorno seguente, il fronte dell’incendio si è esteso per diverse centinaia di metri sul fianco sinistro, segnando una nuova fase dell’emergenza. Gli interventi aerei hanno continuato a svolgersi, con l’assegnazione di un terzo elicottero per affrontare l’emergenza. La sinergia tra le varie forze di soccorso è fondamentale in queste situazioni per contenere il rogo e limitare i danni. Gli aggiornamenti della Protezione civile indicano che gli sforzi di spegnimento continueranno con l’ausilio di mezzi aerei, mantenendo un monitoraggio costante per evitare ulteriori incendi nei giorni a venire.

Monitoraggio e prevenzione

Oltre agli interventi immediati per spegnere le fiamme, è previsto un briefing operativo per definire strategie a lungo termine per la prevenzione degli incendi nella regione. Le autorità locali e la Protezione civile sottolineano l’importanza di lavorare non solo su fronteggiamenti dell’emergenza, ma anche sull’implementazione di misure di prevenzione per evitare il ripetersi di tali eventi disastrosi in futuro.

In questo contesto di emergenza, rimane fondamentale seguire gli sviluppi della situazione e adottare comportamenti responsabili da parte della popolazione per ridurre il rischio di incendi e tutelare il patrimonio naturale del Friuli.

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