Il pecorino romano, uno dei formaggi italiani più apprezzati nel mondo, si trova al centro di una crescente preoccupazione per le incertezze legate ai dazi per l’esportazione negli Stati Uniti. Le aziende del settore, in particolare quelle sarde, stanno rivolgendo la loro attenzione al disciplinare di produzione, puntando a chiarire l’importanza delle razze autoctone nell’elaborazione di questo formaggio. Con le prospettive di una battaglia commerciale internazionale all’orizzonte, il futuro del pecorino romano potrebbe dipendere da decisioni strategiche in ambito politico e agricolo.
Le razze autoctone e la produzione del pecorino romano
Le cooperative di trasformazione lattiero-casearie della Sardegna, attraverso Agrinsieme Sardegna, hanno recentemente enfatizzato l’importanza di preservare la biodiversità ovina nell’ambito della produzione del pecorino romano. Questo formaggio, per essere autentico, deve essere realizzato con latte proveniente da razze locali, tra cui la Sarda, la Nera di Arbus, la Comisana, la Massese, la Vissana e la Sopravissana, così come dalla razza dell’Amiata. Queste razze autoctone non solo garantiscono la qualità del prodotto finale, ma rappresentano anche un patrimonio culturale e tradizionale della Sardegna.
Durante una conferenza stampa, Daniele Caddeo, coordinatore regionale di Agrinsieme e direttore di Legacoop Sardegna, ha sottolineato che il Disciplinare di produzione del pecorino romano Dop ha subito un errore di riconoscimento delle razze locali. Caddeo ha evidenziato il rischio di ampliare la produzione a razze non autoctone, sottolineando che tale alterazione potrebbe compromettere la qualità e la tipicità di questo formaggio aromatico. L’obiettivo principale rimane quello di preservare l’eccellenza del pecorino romano, fondamentale per l’economia sarda.
L’influenza dei dazi sul mercato internazionale
Con l’attuale situazione commerciale internazionale, il rischio imminente di dazi da parte degli Stati Uniti si fa tangibile. Giuseppe Patteri, vice coordinatore di Agrinsieme, ha dichiarato che gli ultimi due anni hanno portato buoni risultati per il settore del pecorino romano, ma è fondamentale mantenere alta l’attenzione. L’eventuale introduzione di dazi sulle esportazioni agricole italiane sarebbe devastante, non solo per il pecorino romano, ma anche per un ampio ventaglio di prodotti agroalimentari nostrani.
L’assegnazione di oneri fiscali su queste produzioni potrebbe rendere i prodotti italiani meno competitivi nel mercato statunitense, penalizzando fortemente gli allevatori e le aziende coinvolte nel processo produttivo. È quindi cruciale rivedere il disciplinare di produzione per garantire un riconoscimento adeguato delle razze autoctone e continuare a fare del pecorino romano un simbolo di qualità e tradizione.
Rischi per la qualità del pecorino romano
I produttori si trovano di fronte a un bivio: se da un lato le razze non autoctone possono permettere una maggiore diversificazione della produzione casearia, dall’altro rappresentano una minaccia alla tipicità del pecorino romano. Stefano Taras, presidente di Confagricoltura Sardegna, ha messo in guardia sulle possibili conseguenze a lungo termine di una tale apertura. La produzione di pecorino romano da latte proveniente da razze diverse potrebbe in effetti provocare una diminuzione dei prezzi e una conseguente riduzione del reddito per gli allevatori.
Anche Salvatore Palitta, presidente di Agriexport e La Concordia, ha espresso preoccupazione riguardo al futuro del pecorino romano, esprimendo timori che l’uso crescente di razze non tradizionali possa attenuare il legame con la cultura locale. Se il pecorino romano dovesse diventare un prodotto più omogeneo e meno distintivo, il suo valore di mercato potrebbe risentirne pesantemente.
La necessità di una risposta politica
Alla luce delle incertezze commerciali e delle preoccupazioni relative al disciplinare di produzione, sembra essenziale una risposta decisa da parte delle autorità regionali e nazionali. La situazione attuale richiede una presa di posizione chiara e determinata per tutelare il pecorino romano e garantire la sua continuità. Renato Illotto di Cao Formaggi ha sottolineato l’importanza di difendere la produzione di pecorino sardo dalle incertezze che caratterizzano il panorama commerciale globale. Una strategia efficace potrà non solo proteggere i produttori ma anche promuovere attivamente il pecorino romano come simbolo della gastronomia italiana nel mondo.