L’andamento della gigafactory di Termoli continua a sollevare preoccupazioni, con incertezze che si accumulano sui tempi di realizzazione del progetto. Recenti annunci del ministro Adolfo Urso rivelano una possibile ristrutturazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , destinati alla gigafactory, a favore di altri investimenti legati alla transizione energetica. Questa situazione si è concretizzata nel corso di un incontro al Ministero delle Imprese, dove erano presenti rappresentanti del governo, della Regione Molise, dell’azienda Acc, Stellantis e delle sigle sindacali.
La situazione attuale della gigafactory di Termoli
La comunicazione del ministro Urso
Durante un incontro che si è tenuto al Ministero delle Imprese, il ministro Adolfo Urso ha comunicato che, dati i ritardi e le incertezze nei tempi di realizzazione della gigafactory di Termoli, il governo intende destinare le risorse del Pnrr a progetti che siano più in linea con le attuali necessità del settore energetico. Tale decisione è stata motivata dalla necessità di rispondere alle sfide poste dalla transizione energetica. Tuttavia, Urso ha anche sottolineato la disponibilità da parte dell’esecutivo per valutare nuovi finanziamenti non meglio specificati, una volta che Acc presenterà un piano industriale aggiornato per lo stabilimento di Termoli, comprendente anche soluzioni tecnologiche innovative.
L’incertezza di Acc e le implicazioni aziendali
Secondo fonti attive nel settore, Acc ha dimostrato preoccupazione riguardo ai tempi di realizzazione non solo di Termoli, ma anche della gigafactory di Kaiserslautern, citando la necessità di sviluppare una tecnologia avanzata. Questo sviluppo è cruciale affinché le batterie elettriche possano risultare più efficienti e redditizie. Acc sta lavorando a nuove celle di batteria, ma i risultati di tale ricerca saranno pronti solo all’inizio del 2025, momento in cui le batterie dovrebbero essere fornite a partner significativi come Mercedes e Stellantis.
La reazione dei sindacati e la mobilitazione dei lavoratori
Preoccupazioni e affermazioni delle organizzazioni sindacali
Le organizzazioni sindacali, tra cui Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM e AqcfR, si sono dichiarate fortemente preoccupate per l’attuale stato di incertezza che circonda lo stabilimento di Termoli. Dopo l’incontro al Mimit, i rappresentanti sindacali hanno espresso la loro delusione per la mancanza di certezze sul futuro dello stabilimento. L’interpretazione delle dichiarazioni del governo ha alimentato un clima di inquietudine, contribuendo all’idea che questo scenario possa sfociare in un declino progressivo dell’occupazione e della produzione.
Proposte di mobilitazione
Di fronte a tale situazione, le sigle sindacali non si arrendono e hanno iniziato a pianificare forme di mobilitazione che possano far sentire la loro voce. Le prossime settimane saranno cruciali per definire le modalità di intervento e di protesta, dato che le organizzazioni stanno intensificando le pressioni per garantire il mantenimento e la potenzialità dello stabilimento di Termoli. La fusione di queste azioni collettive riflette una chiara volontà di resistenza contro l’incertezza e le prospettive di un possibile declino industriale.
Il futuro dello stabilimento e le prospettive economiche
Opportunità di nuovi finanziamenti
Nonostante le difficoltà , c’è una luce di speranza all’orizzonte, con il governo disponibile a esplorare nuove forme di finanziamento per supportare le attività industriali dell’area. Il governo sta cercando di addrizzare la rotta e favorire l’innovazione nel settore attraverso investimenti che possano favorire non solo la gigafactory di Termoli, ma anche progetti locali legati alla transizione energetica. La prospettiva di un nuovo piano industriale per la produzione di batterie potrebbe rivelarsi fondamentale non solo per l’azienda, ma anche per il tessuto economico della Regione Molise.
Il prossimo incontro e le attese
Un nuovo incontro al Ministero è previsto per la fine di ottobre, e le organizzazioni sindacali saranno pronte a esigere chiarezza sulle intenzioni del governo e sugli sviluppi futuri dello stabilimento. La determinazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze sarà evidente, mentre si attenderà con interesse la reazione dell’azienda e del governo alle legittime richieste dei sindacati per una salvaguardia occupazionale e industriale.
Le prossime fasi di questo percorso saranno fondamentali per delineare non solo il destino della gigafactory di Termoli, ma anche il futuro di un intero settore cruciale per l’industria italiana ed europea.