Un anno fa, il giornalista Andrea Purgatori è deceduto a causa di un’endocardite infettiva, secondo quanto emerso da una perizia della procura di Roma. L’indagine si è concentrata sulle circostanze che hanno portato alla morte del noto giornalista.
Errori nella diagnosi iniziale
La famiglia di Purgatori ha espresso sgomento per la gestione medica, sottolineando che la diagnosi iniziale di metastasi celebrali si è rivelata errata durante l’autopsia. L’errore diagnostico ha portato a una serie di trattamenti inadeguati e dannosi per il giornalista, aggravando la situazione.
Avvio di una perizia approfondita a marzo
A marzo, il giudice di Roma ha avviato una maxi perizia per fare luce sulla morte di Purgatori. La perizia mirava a chiarire le cause della presunta negligenza medica e a verificare la presenza di metastasi e l’inizio dell’infezione cardiaca che ha condotto alla tragica fine del giornalista.
Medici indagati per omicidio colposo
Nell’ambito dell’indagine, quattro medici sono stati indagati per omicidio colposo. Tra di loro ci sono il radiologo Gianfranco Gualdi, l’assistente Claudio Di Biasi, la dottoressa Maria Chiara Colaiacomo e il cardiologo Guido Laudani, responsabile delle cure di Purgatori.
Conclusioni della consulenza medica
La consulenza medica ha rivelato che Andrea Purgatori è deceduto a causa di complicazioni legate all’endocardite infettiva, non diagnosticata tempestivamente. Le conclusioni della perizia hanno portato all’iscrizione del cardiologo Guido Laudani nell’elenco degli indagati, evidenziando presunte negligenze nella gestione del caso.