L’episodio del velivolo precipitato a Isola del Cantone, in provincia di Genova, il 2 aprile 2025 rimane sotto esame approfondito da parte della procura. I due uomini a bordo, il poliziotto Riccardo Muci e l’istruttore di volo Giuseppe Gabbi, hanno perso la vita nello schianto. L’inchiesta punta ora a ricostruire con precisione cosa ha provocato l’incidente, affidandosi a esperti del settore aeronautico.
nomina della consulenza tecnica e ruolo degli esperti
La procura, guidata dal pm Paola Calleri, ha incaricato due professori del Politecnico di Milano per esaminare i resti del velivolo e valutare gli elementi tecnici dell’incidente. Marco Bellolli, docente ordinario alla facoltà di Ingegneria Aerospaziale, e Carlo Emanuele Riboldi, professore associato, analizzeranno i dati e il relitto con l’obiettivo di stabilire le cause esatte del cedimento o guasto che ha coinvolto il Promecc Freccia ultraleggero su cui viaggiavano Muci e Gabbi.
sopralluogo e analisi tecnica
Il sopralluogo e l’esame degli scampoli del velivolo si svolgeranno sulle tracce lasciate dal disastro nell’entroterra genovese. I due specialisti lavoreranno anche sugli elementi sequestrati in fase di indagine per costruire un dossier tecnico dettagliato. Il lavoro delle consulenze è essenziale, viste le prime incertezze sulla dinamica precisa dell’incidente e sull’eventuale responsabilità di cause tecniche, umane o di manutenzione.
circostanze del volo e verifiche sulla sicurezza del velivolo
L’ultraleggero coinvolto era appena stato acquistato da Riccardo Muci lo stesso giorno dell’incidente, partito da Mazzè, in provincia di Torino, con destinazione Sutri, nel viterbese. La scelta di affidarsi all’istruttore Gabbi per pilotare il velivolo è una prassi che rispetta le normative, considerando che il passaggio di proprietà di un aeromobile richiede controlli approfonditi. La legge impone in questi casi una revisione tecnica in officine specializzate per accertare la completezza e la sicurezza dell’apparecchio.
Gli investigatori hanno preso possesso di tutti i documenti relativi al Promecc Freccia, incluse le certificazioni e l’atto di compravendita. Le verifiche puntano a capire se la manutenzione richiesta fosse stata eseguita o se eventuali carenze tecniche, difetti di costruzione o errori di controllo abbiano avuto un ruolo nel verificarsi del sinistro. Il fatto che l’ultraleggero fosse di recente acquisizione aggiunge interesse alla valutazione della sua idoneità al volo.
stato dell’inchiesta e attività delle autorità coinvolte
Al momento, la procura mantiene l’inchiesta a carico di ignoti, senza iscrizioni specifiche nel registro degli indagati. La complessità di un’indagine che tratta incidenti aerei richiede tempo per raccogliere prove tecniche e procedurali, anche considerando le implicazioni penali e civili della vicenda.
Al supporto della magistratura si è aggiunta l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo , che ha aperto una propria inchiesta di sicurezza. Nei giorni successivi al sinistro l’agenzia ha inviato un investigatore per acquisire dati sul velivolo, le condizioni e l’ambiente in cui si è svolto l’incidente. Parallelamente i carabinieri di Genova hanno raccolto tutti i documenti operativi e amministrativi, contribuendo a delineare un quadro operativo chiaro.
collaborazione tra enti
La sinergia tra procura, ANSV e forze dell’ordine è fondamentale per garantire un’inchiesta completa e trasparente su quanto accaduto.
risvolti legali, attività peritali e tempi stimati
I familiari delle due vittime hanno nominato avvocati per seguire la vicenda a livello legale. Da una parte gli eredi del poliziotto Muci si sono affidati a Gianluca Cracas e Gino Salvatori, dall’altra la famiglia di Gabbi ha scelto Bruno Ciccarelli e Michele Artese. Questi professionisti parteciperanno agli sviluppi del procedimento, con particolare attenzione agli esami tecnici e alle autopsie.
Le analisi medico-legali sono state già avviate, con l’autopsia eseguita pochi giorni dopo l’incidente. Il responso finale di questi accertamenti e della consulenza tecnica arriverà non prima di 90 giorni. Questa tempistica tiene conto della complessità nell’analisi di elementi aeronautici e biologici necessari per ricostruire dinamiche e responsabilità. La conclusione delle prove servirà a dare un indirizzo chiaro sulle cause e a stabilire eventuali profili di responsabilità.
Questa attività coordinata tra procura, periti, enti di controllo e legali è fondamentale per chiarire quanto avvenuto quel 2 aprile 2025. I risultati di queste indagini, quando disponibili, forniranno la base per eventuali sviluppi giudiziari e indicazioni per migliorare la sicurezza nei voli di ultraleggeri.