Un episodio grave ha scosso questa mattina il VI Municipio di Roma, dove un individuo con evidenti problemi mentali si è introdotto nell’autoparco comunale a Tor Bella Monaca, danneggiando cinque vetture della Polizia Locale utilizzando un piccone. La notizia, purtroppo, non sorprende i rappresentanti del sindacato UGL Polizia Locale, che sottolineano quanto questo episodio rappresenti una spia evidente delle carenze infrastrutturali e della sicurezza nelle sedi del corpo di polizia locale.
Un atto di vandalismo che fa riflettere sulla sicurezza
Il Coordinatore Romano dell’UGL Polizia Locale, Paolo Emilio Nasponi, ha espresso la sua preoccupazione per l’accaduto, evidenziando come questo atto criminoso metta in luce un problema molto più profondo. Le condizioni delle sedi dei gruppi della Polizia Locale, secondo Nasponi, sono inadeguate sia per quanto riguarda la sicurezza del personale che per la sorvegliabilità degli spazi dedicati ai mezzi di servizio. Tali condizioni esistono già da tempo e ora emergono in modo drammatico, come dimostrato dalla frequenza con cui si verificano eventi simili.
Le recenti vicende di cronaca che hanno coinvolto agenti di polizia, come l’investimento di un collega, Daniele Virgili, e i ripetuti atti vandalici ai danni dei mezzi del Gruppo Casilino, hanno spinto l’Amministrazione Comunale a mostrare solidarietà nei confronti della Polizia Locale. Tuttavia, il supporto morale non è sufficiente se non accompagnato da un effettivo piano di miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza. La necessità di sedi adeguate, con sistemi di sorveglianza efficaci e mezzi di trasporto idonei, è un bisogno urgente che non può più essere ignorato. Senza tali misure, eventi di questo tipo continueranno a verificarsi, unendo l’inefficacia della vigilanza e la mancanza di protezione del personale costantemente esposto al rischio.
Le richieste dei rappresentanti sindacali
Gabriele Di Bella, Segretario Provinciale UGL Enti Locali, ha commentato la situazione con una certa incredulità , sottolineando il paradosso di vedere circolari operative sull’osservazione dei campi nomadi senza che vengano adottate misure adeguate per gestire la sicurezza delle sedi comunali. È un’incoerenza che colpisce i rappresentanti sindacali, che da anni chiedono un riconoscimento formale come Corpo di Polizia, con strutture separate dai Municipi. Al momento, le sedi esistenti permettono un accesso continuo al pubblico, senza un’adeguata sorveglianza, mettendo a rischio la sicurezza degli agenti.
Di Bella ha evidenziato come le auto di servizio, insieme a veicoli privati e comunali, siano spesso parcheggiate in aree comuni senza nessuna forma di protezione o videosorveglianza, un problema che pone seri interrogativi sulla protezione degli agenti e dei mezzi. La mancanza di riconoscimento e di tutele specifiche, unita alla classificazione equivoca della Polizia Locale, crea uno scenario difficile e rischioso. In questo contesto, le leggi regionali che dovrebbero garantire un’equiparazione a altre forze di polizia e il corretto riconoscimento dei livelli di comando sono state praticamente ignorate, lasciando il personale senza le necessarie tutele. Giunto a questo punto, ci si chiede se, in situazioni come quella della mattinata, saranno cercheranno colpe tra i lavoratori per “culpa in vigilando”, piuttosto che risolvere il problema strutturale della vigilanza.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Laura Rossi