Nel cuore dell’estate, il litorale di Porto Frailis, in Ogliastra, è stato teatro di un drammatico incidente che ha messo a repentaglio la vacanza di una famiglia tedesca. Un bambino, in seguito a un tuffo azzardato, ha subito un infortunio alla colonna vertebrale. La prontezza dei soccorsi e l’ottima gestione medica all’ospedale N.S. della Mercede di Lanusei sono stati fondamentali per evitare conseguenze ben più gravi. Fortunatamente, il piccolo paziente ha superato il momento critico e ha potuto ritornare nella sua casa di Brema con i familiari.
L’incidente sulla spiaggia di Arbatax
Un tuffo avventuroso
La scena si è svolta nei giorni scorsi sulla spiaggia di Arbatax, nel comune di Tortolì. La famiglia tedesca si stava godendo una giornata di sole e mare, quando un tuffo ha innescato una seria serie di eventi. Il bambino, prossimo ai dieci anni, ha deciso di tuffarsi in acque cristalline, ma, purtroppo, la manovra è risultata fatale. La discesa ha portato alla violenta collisione della testa contro il fondale marino, provocando istantaneamente dolore e immobilità.
Pronto intervento dei soccorsi
I genitori, resisi conto della gravità della situazione, hanno immediatamente allertato i soccorsi. La rapidità con cui il personale sanitario è giunto sul posto ha fatto la differenza in un momento di emergenza critico. Il piccolo è stato trattato in loco, immobilizzato e preparato per il trasporto verso l’ospedale più vicino. Una decisione saggia e tempestiva che ha permesso di limitare i danni potenziali.
Il ruolo cruciale dell’ospedale N.S. della Mercede
Accoglienza e diagnosi
Una volta giunto all’ospedale N.S. della Mercede di Lanusei, il bambino è stato sottoposto a esami medici urgenti. È stata richiesta una valutazione neurologica e ortopedica per comprendere l’entità del danno subito. I medici hanno riscontrato una frattura di tre vertebre cervicali, una condizione che, se non trattata correttamente, avrebbe potuto portare a conseguenze devastanti come la tetraplegia.
Collaborazione medica e decisioni strategiche
La direzione dell’ospedale ha attuato un’efficiente rete di comunicazione con la Neurochirurgia dell’ospedale Brotzu di Cagliari, sfruttando un sistema avanzato di visualizzazione delle immagini a distanza per avere un consulto. Questa interazione ha permesso di valutare la situazione clinica del piccolo con professionalità e ha portato alla decisione di trattare il paziente direttamente a Lanusei, anziché trasferirlo in un’altra struttura. Il bimbo è rimasto in ospedale per cinque giorni, durante i quali ha ricevuto le migliori cure possibili.
Il ritorno a Brema e la nuova normalità
Un finale positivo
Dopo un periodo di osservazione e recupero, il bambino ha potuto ritornare a casa con la sua famiglia, portando con sé una prescrizione per utilizzare un collare per un certo periodo di tempo. Un’esperienza che, pur traumatizzante, si è conclusa senza danni irreversibili grazie all’efficace azione dei soccorsi e all’immediata assistenza medica ricevuta.
L’importanza della prevenzione
Il caso del giovane tedesco ribadisce l’importanza di sensibilizzare, soprattutto le famiglie in vacanza, sui rischi legati all’attività in acqua. Tuffi irregolari e distrazioni possono trasformare momenti ludici in situazioni di emergenza gravi. La sinergia tra prontezza dei soccorsi e competenza professionale medica continua a essere fondamentale per garantire la sicurezza dei bagnanti, soprattutto nei contesti estivi affollati delle località turistiche.