Un grave incidente ha turbato la routine dei soccorsi a Brindisi mercoledì scorso, portando a conseguenze legali per l’autista di un’ambulanza. Mentre trasportava un paziente verso l’ospedale, il mezzo di soccorso ha colpito un’auto parcheggiata. Il conducente della vettura ha subito ferite che comportano una prognosi di circa venti giorni. Non sono mancati danni anche per l’infermiera presente nell’ambulanza. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle operazioni di soccorso e sul rispetto delle normative stradali.
Le conseguenze dell’incidente
L’incidente ha avuto ripercussioni immediate, tra cui la sospensione della patente per l’autista dell’ambulanza. L’atto di contestazione è stato emesso in base all’articolo 140 del codice della strada, il quale sottolinea l’importanza della sicurezza stradale in qualunque situazione. Questa decisione ha suscitato polemiche tra i sindacati dei lavoratori della sanità, i quali vedono in essa un possibile ostacolo al regolare svolgimento delle operazioni di soccorso.
Le sigle sindacali, Cisl, Uil e Cgil, si sono unite per contestare la sanzione, evidenziando la necessità di garantire la protezione degli operatori del 118 durante l’esercizio delle loro funzioni. La questione solleva interrogativi sulla bilancia tra rispetto delle norme e sicurezza dei soccorritori, i quali quotidianamente si impegnano per salvare vite umane.
Richieste delle organizzazioni sindacali
Giuseppe Lacorte, segretario territoriale di Cisl Fp, ha già richiesto un incontro con l’amministratore unico di Sanitaservice Brindisi e il direttore generale dell’Asl. L’intento è quello di avviare un confronto costruttivo per trovare soluzioni che non compromettano l’operatività dei servizi di emergenza. Non si tratta di mettere in dubbio la legalità delle norme stradali, ma piuttosto di esplorare modalità pratiche per tutelare chi si trova in prima linea nell’assistenza ai cittadini.
Lacorte ha sottolineato che “la protezione degli autisti è fondamentale affinché possano continuare a svolgere il loro lavoro senza timori di ripercussioni legali.” Questo evento ha anche messo in luce la necessità di un dialogo più ampio sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza degli operatori sanitari.
Il grido d’allarme degli autisti
Luciano Quarta, segretario generale Fp Cgil Brindisi, ha evidenziato l’urgenza di aprire un dibattito sulla questione della protezione degli autisti. Il messaggio è chiaro: “non si può sacrificare la sicurezza degli operatori per questioni burocratiche.” Ha esortato le autorità competenti a prestare ascolto alle preoccupazioni del personale, che ogni giorno si trova ad affrontare situazioni di emergenza, spesso in condizioni di grande stress.
Da parte sua, Gianluca Facecchia, segretario Uil Fpl Brindisi, ha annunciato che diversi autisti hanno già inviato formali rinunce al servizio. Questa scelta estrema è il frutto di una situazione che si fa insostenibile e di una mancanza di tutela da parte di chi ha la responsabilità di proteggere i soccorritori.
L’incidente di mercoledì potrebbe rappresentare un punto di svolta, sia per la sicurezza degli operatori, sia per la gestione delle emergenze a Brindisi. Le organizzazioni sindacali chiedono che venga avviata una riflessione seria e concreta sulla salute e la sicurezza di chi lavora nel settore del soccorso, affinché situazioni simili non si ripetano in futuro.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Marco Mintillo