Un pomeriggio di febbraio che doveva trascorrere serenamente lungo la Pontebbana, nel comune di Villorba, nel Treviso, si è trasformato in un episodio controverso per un uomo di 40 anni. Mentre guidava regolarmente, si è trovato coinvolto in un incidente a causa di un veicolo proveniente da una strada laterale che ha invaso la carreggiata principale senza rispettare la precedenza. Anche se l’urto è stato lieve, è scoppiata una discussione tra i due conducenti riguardo all’attribuzione della colpa. Impossibilitati a trovare un accordo, entrambi hanno deciso di chiamare i carabinieri piuttosto che firmare la constatazione amichevole.
L’intervento delle forze dell’ordine
Quando i carabinieri sono giunti sul posto, hanno immediatamente invitato entrambi i conducenti a recarsi in ospedale per effettuare test su alcol e sostanze stupefacenti. Questo intervento è una prassi per garantire la sicurezza stradale e valutare eventuali influenze psico-fisiche. Per il 40enne, però, la situazione ha preso una piega inaspettata. Il test ha rivelato una positività alla marijuana, sostanza che l’uomo ha dichiarato di aver consumato tre giorni prima dell’incidente. Sebbene non fosse in stato di alterazione al momento del controllo, le nuove normative, che hanno subito una recente modifica, hanno portato al ritiro immediato della patente.
La nuova normativa sul consumo di sostanze
Il ritiro della patente del 40enne si fonda sulla riformulazione dell’articolo 187 del codice della strada, una norma introdotta dal governo che ha reso più severa la regolamentazione riguardo all’uso di sostanze stupefacenti alla guida. La modifica stabilisce che, indipendentemente dalla quantità o dal tempo trascorso dall’uso, un conducente possa incorrere in sanzioni per la mera presenza di sostanze nel proprio organismo. Questo approccio ha generato discussioni, in particolare riguardo alla mancanza di un collegamento diretto tra consumo e alterazione.
Le obiezioni legali
A seguito dell’episodio, l’avvocato del conducente ha subito annunciato la volontà di presentare un’eccezione di incostituzionalità . La difesa sostiene che il nuovo regolamento, voluto dal ministro dell’interno Matteo Salvini, crei problematiche legate al concetto di responsabilità riferita alla guida. Secondo il legale, una persona può risultare positiva a un test per sostanze stupefacenti anche giorni dopo l’assunzione, pur non essendo sotto effetto al momento. A differenza dell’alcol, per il quale esistono limiti ben definiti, non sono previsti standard tabellari per i vari tipi di droga, creando conflitti nell’applicazione della legge.
Riflessioni sulla legislazione
Gli sviluppi in questo caso riflettono una questione più ampia riguardante la legislazione sul traffico e sull’uso di sostanze, sollevando interrogativi sulla necessità di un approccio più bilanciato e giusto nella gestione delle infrazioni.