Gli Stati Uniti stanno rivedendo la sede dei colloqui indiretti con l’Iran sul programma nucleare, con l’obiettivo di avvicinare gli incontri all’Europa. Secondo fonti americane riportate dal New York Times, la prossima tornata di negoziati potrebbe svolgersi entro quindici giorni, anziché alla data inizialmente prevista del 3 maggio, per permettere un esame più approfondito delle posizioni iraniane emerse nell’ultimo incontro a Muscat, Oman.
Motivi dello spostamento della sede dei colloqui dal medio oriente all’Europa
L’amministrazione americana ha espresso la volontà di ricollocare i negoziati su un terreno europeo. L’Oman ha finora svolto il ruolo di mediatore affidabile e neutrale, tuttavia la distanza geografica e logistica sembra aver richiesto alle delegazioni di allungare i tempi richiesti per scambiarsi le valutazioni sulle richieste iraniane. Questa esigenza di più tempo post incontro a Muscat ha spinto gli Stati Uniti a cercare un contesto meno remoto, che consenta un ritmo più serrato nelle trattative.
La scelta di una sede europea garantirebbe un collegamento più rapido tra le parti e la sicurezza necessaria per le delicate discussioni. La capitale del sultanato omanita mantiene un ruolo di mediatore ma senza ospitare più direttamente le sessioni negoziali, per limitare i tempi di spostamento e privilegiare luoghi con facile accesso per le rispettive delegazioni diplomatiche.
Possibili sedi europee: ginevra e roma in prima fila tra le ipotesi
Secondo quanto appreso da fonti italiane dell’Adnkronos, la scelta ricadrebbe tra Ginevra e Roma. Ginevra ha un’esperienza consolidata nel campo delle trattative internazionali, ospitando la sede europea delle Nazioni Unite e svolgendo già in passato un ruolo cruciale nei negoziati con l’Iran. La città svizzera sarebbe quindi un candidato naturale anche per ragioni di infrastrutture diplomatiche e particolarità logistiche che facilitano incontri di questo tipo.
Roma si propone come un’opzione interessante, soprattutto dopo aver già ospitato parte del secondo round del 19 aprile presso l’ambasciata omanita sul suolo italiano. L’Italia ha ribadito la propria disponibilità a facilitare il dialogo, offrendo un terreno di confronto stabile per entrambe le delegazioni. Ciò emerge anche dal recente colloquio telefonico tra la premier Giorgia Meloni e il sultano dell’Oman, Haytham bin Tariq Al Said, i cui contenuti attengono al sostegno italiano nel ruolo di facilitatori nei negoziati.
Prossimi sviluppi e tempistiche delle nuove sessioni di negoziato
Dopo il terzo incontro tenutosi a Muscat, la delegazione americana ha ritenuto necessario un intervallo di tempo per esaminare meglio le proposte iraniane. È per questo che la nuova data proposta si sposta da sabato 3 maggio a una finestra temporale che potrebbe aprirsi entro due settimane dall’occasione precedente. La scelta di rinviare il confronto permette di affinare le strategie e trovare un terreno comune.
I prossimi colloqui, se confermati in Europa, potrebbero segnare un cambio di passo nelle trattative, in una fase delicata per le relazioni diplomatiche tra Teheran e Washington. Gli aggiornamenti su luogo e momenti esatti dipendono da valutazioni bilaterali e dagli accordi con i paesi ospitanti. Le autorità coinvolte stanno lavorando per garantire condizioni di sicurezza e riservatezza nei prossimi incontri, in una cornice che favorisca un dialogo franco e diretto tra le parti.
Il contesto politico regionale spinge entrambi gli schieramenti ad evitare un allungamento indebito delle trattative, ma la complessità delle richieste iraniane e lo scambio di documenti tecnici richiedono precisione e fermezza agli interlocutori, che vogliono soppesare bene ogni passo. I prossimi giorni saranno fondamentali per mettere a punto le condizioni della ripresa delle negoziazioni e decidere se davvero l’Europa sarà la nuova casa di questi incontri cruciali per la sicurezza internazionale.