La gestione sostenibile delle risorse idriche è un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura, particolarmente alla luce del cambiamento climatico. Ieri, al Museo Michetti di Francavilla al Mare, si è svolto un incontro incentrato su questa tematica, organizzato dalla CIA Abruzzo in collaborazione con il CREA. L’evento ha riunito esperti, istituzioni e agricoltori, in un dibattito per esplorare come l’innovazione e le politiche pubbliche possano contribuire a fronteggiare una delle sfide più urgenti del nostro tempo.
L’apertura dell’evento e il contesto attuale
A dare il via ai lavori è stato Nicola Sichetti, presidente della CIA Abruzzo, che ha messo in evidenza i cambiamenti climatici in atto, come l’aumento delle temperature, la modifica delle precipitazioni e l’aumento di eventi estremi. Questi fattori stanno alterando radicalmente il ciclo naturale dell’acqua, la quale diventa sempre più scarsa. Sichetti ha espresso preoccupazione per i danni economici già visibili, che per l’Abruzzo superano i 90 milioni di euro. Ha fissato l’acqua al centro della crisi che minaccia la sicurezza alimentare globale, mettendo in evidenza la necessità di adottare misure pratiche per affrontare l’emergenza.
Il presidente ha anche sottolineato l’importanza fondamentale dei consorzi di bonifica, che possono ottimizzare l’uso delle risorse idriche, promuovendo iniziative come il riutilizzo delle acque di depurazione, essenziale per garantire la sostenibilità delle attività agricole.
Le prospettive degli esperti
Moderata da Cristina Giannetti, la prima sessione ha visto gli interventi di esperti del settore, tra cui Andrea Rinaldo, Consigliere scientifico del CREA e vincitore del prestigioso Stockholm Water Prize 2023. Rinaldo ha parlato di fenomeni estremi come le bombe d’acqua, richiamando alla memoria recenti eventi in Romagna e Valencia. L’esperto ha affermato l’importanza di sviluppare un approccio resiliente, investendo in pratiche agricole che permettano di convivere con un clima in cambiamento piuttosto che cercare di fermarlo, il che non è possibile.
Roberto Verardi, docente all’Università D’Annunzio, ha messo in luce l’influenza dei cambiamenti climatici oltre che sulla produzione agricola, anche sulla stabilità economica delle zone rurali. Verardi ha sostenuto l’urgenza di promuovere un ecosistema favorevole che contempli politiche di supporto economico e una trasformazione culturale, necessaria per adeguarsi alle nuove esigenze ambientali.
La situazione dell’irrigazione in Italia
Un momento significativo è giunto con l’intervento di Veronica Manganiello e Domenico Ventrella del CREA, che hanno presentato dati allarmanti riguardo alla gestione dell’irrigazione in Italia. Manganiello ha segnalato l’assenza di un piano nazionale strutturato specifico per il fabbisogno irriguo. Questa mancanza espone molti agricoltori, in particolare le piccole aziende, a rischi di insostenibilità operativa.
Nella tavola rotonda, i rappresentanti istituzionali e agricoltori hanno dibattuto sull’urgente necessità di politiche pubbliche efficaci. Andrea Rocchi, presidente del CREA, ha evidenziato il ruolo centrale dei consorzi di bonifica per la gestione delle risorse idriche. La sua richiesta di una visione a lungo termine è stata un punto nodale del dibattito.
Riflessioni finali e proposte per il futuro
Stefano Calderoni, vicepresidente dell’ANBI, ha espresso una critica severa alla situazione italiana. Ha messo in evidenza come la cultura dell’acqua, in Italia, sia emersa solo di recente. In contrasto, molti paesi del mondo affrontano questo tema da decenni, rendendo necessario un cambiamento di mentalità che permetta una risposta più tempestiva alle sfide attuali.
Emanuele Imprudente, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, ha sottolineato la necessità di opere pubbliche a lungo termine per affrontare le sfide del cambiamento climatico. Ha ribadito che i consorzi di bonifica devono ricevere il supporto necessario sia in termini di investimenti che di aggiornamento legislativo.
L’evento si è concluso con il messaggio di Cristiano Fini, presidente della CIA Agricoltori Italiani. Ha sottolineato il ruolo attivo degli agricoltori nel migliorare la fertilità dei suoli e nella valorizzazione delle risorse idriche. Fini ha ricordato che l’acqua possiede un significato che va oltre l’aspetto economico, includendo valori ambientali e sociali essenziali per la collettività.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Sofia Greco