Il mercato bancario ha mostrato manovre contrastanti nella seconda metà del 2024, con un sostanziale aumento della liquidità nei conti correnti, mentre i finanziamenti alle imprese hanno subito una flessione. I dati evidenziano come le famiglie stiano risparmiando di più, mentre le aziende si trovano ad affrontare sfide nel reperire credito.
Aumento dei conti correnti e dei tipi di depositi
Negli ultimi mesi, i conti correnti hanno messo a segno una crescita considerevole, aumentando di 19,8 miliardi di euro, pari a un incremento dell’1,5%, per un totale che adesso tocca i 1.363,6 miliardi di euro. Anche i depositi a termine, che offrono una maggiore stabilità finanziaria agli investitori, hanno visto un aumento significativo del 2,7%, passando da 250,7 miliardi a 257,4 miliardi di euro. Invece, una maggiore flessibilità è stata registrata nella categoria dei depositi rimborsabili con preavviso, con un aumento dello 0,9%, totalizzando 318,3 miliardi di euro. Al contempo, i pronti contro termine hanno mostrato una decisa contrazione del 10,8%, riducendosi da 97,3 miliardi a 86,7 miliardi di euro, indicando un minore interesse per strumenti a breve termine.
La liquidità totale in banca ha registrato un incremento di 18,9 miliardi di euro, salendo a 2.026,2 miliardi di euro. Questa dinamica suggerisce che le famiglie, dopo anni di incertezze economiche, stiano gradualmente ricostituendo i loro risparmi, mettendo da parte liquidità in vista di un eventuale miglioramento della situazione economica.
Risveglio dei mutui e difficoltà di finanziamento per le imprese
Il mercato immobiliare ha iniziato a mostrare segnali di ripresa, con i mutui che hanno registrato un incremento dell’1,5% negli ultimi sette mesi del 2024. I prestiti per l’acquisto delle case sono aumentati di 5,3 miliardi di euro, passando da 420,8 miliardi a 426,1 miliardi di euro. Questa ripresa è dovuta principalmente ai tassi d’interesse decisamente più bassi stabiliti dalla Banca Centrale Europea, che hanno incoraggiato le famiglie a investire nel mattone. Tuttavia, nonostante il buon andamento nel settore residenziale, i finanziamenti alle imprese sono stati colpiti da un decremento del 2,2%, scendendo da 612,6 miliardi a 598,9 miliardi euro.
Un aspetto positivo per le aziende è stata la crescita dei crediti a breve termine, aumentati di 4,45 miliardi di euro, ma i prestiti a lungo termine hanno subito una riduzione drastica, diminuendo di 20,4 miliardi di euro, segnando una flessione del 6,5%. Questo quadro complesso suggerisce che, sebbene il mercato immobiliare si stia riprendendo, le aziende stanno affrontando un ambiente di credito più restrittivo che potrebbe ostacolarne la crescita.
L’impatto della politica monetaria sulla liquidità e sui prestiti
Negli ultimi tre anni, la politica della Banca Centrale Europea ha avuto un forte impatto sul credito ai privati, portando a una contrazione di quasi 60 miliardi di euro, pari a un calo del 4,5%. La strategia di rialzo dei tassi d’interesse, iniziata nel luglio del 2022, ha portato a un incremento dei costi per i prestiti sia per famiglie che per imprese. Questo ha fatto sì che, nonostante la ripartenza nella seconda metà del 2024, il saldo negativo del triennio persista. In particolare, le aziende hanno visto il loro credito ridursi di 64,2 miliardi di euro, evidenziando le difficoltà nel reperire finanziamenti essenziali per il loro sviluppo.
Nel dettaglio, i finanziamenti a breve termine hanno visto una leggera ripresa, ma i prestiti a lungo termine, fondamentali per progetti di investimento significativi, hanno registrato una contrazione che riduce ulteriormente le possibilità di crescita per le imprese.
Le prospettive per banche e risparmiatori
Il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, ha sottolineato che l’andamento positivo nei conti correnti rappresenta un segnale rassicurante di ripresa per le famiglie. Tuttavia, ha evidenziato anche la necessità di un cambio di strategia da parte delle banche, che continuano a trattare i conti come meri strumenti di pagamento e non come vere e proprie fonti di risparmio. Sileoni ha messo in evidenza come i tassi sui depositi siano ancora molto bassi rispetto alla crescita dei margini d’interesse, suggerendo che i risparmiatori meritano una remunerazione più equa.
Il rapporto di fiducia tra banche e clienti è cruciale per il settore. Garantire una compensazione adeguata sui risparmi contribuirà a mantenere i clienti soddisfatti e fedeli, evitando un’ulteriore erosione della loro predisposizione a investire nelle attività bancarie.