L’Umbria si prepara a un 2024 ricco di opportunità turistiche, con un incremento sostanziale nei flussi di visitatori. I dati recentemente pubblicati dalla Regione Umbria evidenziano una crescita significativa nel numero di arrivi e presenze nei vari comuni, rivelando un quadro complessivo positivo, ma con alcune eccezioni. In questo articolo, esploriamo i risultati sulle diverse aree turistiche e analizziamo i comuni che hanno registrato maggiori variazioni.
L’andamento generale dei flussi turistici
Secondo le statistiche ufficiali dell’ente regionale, nel 2024 l’Umbria ha visto 2.783.833 arrivi e 7.318.133 presenze nelle strutture ricettive, tra cui hotel e altre forme di accoglienza. Questo rappresenta un aumento rispetto al 2023, rispettivamente del 4,8% per gli arrivi e del 6,4% per le presenze. Un confronto con il 2022 e il 2019 mostra una crescita ancora più accentuata: +18,2% negli arrivi e +15,9% nelle presenze rispetto al 2022 e +10,8% negli arrivi e +19% nelle presenze rispetto al 2019. I dati riflettono un rinnovato interesse sia da parte dei turisti italiani che stranieri per questa affascinante regione.
Le informazioni sui flussi turistici sono fondamentali non solo per comprendere l’andamento dell’economia locale, ma anche per orientare strategie di promozione e sviluppo successivi. La Regione ha sottolineato l’importanza di questi numeri, che rappresentano una spinta per la ripresa di un settore fortemente colpito nel recente passato.
Crescita esemplare in alcuni comuni
Analizzando i dati comunali, emergono territori che si sono distinti per esponenziali incrementi. Tra i più significativi si registra Cerreto di Spoleto, con una crescita del 30,5% negli arrivi e del 22,4% nelle presenze rispetto all’anno precedente. Anche Lisciano Niccone ha visto un aumento notevole, con rispettivamente +22,1% e +20,9%.
Altre località come Piegaro , Sellano e Todi si attestano ai vertici della classifica. Valtopina si distingue con un impressionante +35,7% per gli arrivi e +33,1% per le presenze. Questo trend positivo è indicativo di un rinnovato interesse per le bellezze storiche e naturali di queste regioni, che hanno saputo attirare visitatori in cerca di esperienze autentiche.
Ampliando lo sguardo verso la provincia di Terni, Alviano spicca con un incredibile +73,1% negli arrivi e un sorprendente +211,2% nelle presenze. Lugnano in Teverina e altri comuni, come Montecastrilli e San Gemini, confermano la tendenza positiva, sottolineando un panorama turistico in vivace espansione.
Comuni con difficoltà e variazioni negative
Nonostante gli enormi successi in alcuni territori, vi sono aree che hanno registrato fluttuazioni negative. Bettona, ad esempio, ha visto una diminuzione del 19,5% negli arrivi e del 21,8% nelle presenze. Fratta Todina ha subito un calo drastico con un -46,4% negli arrivi e un -40,7% nelle presenze, segnando un trend di preoccupazione per i responsabili locali.
Altre località come San Giustino e Trevi hanno visto una leggera flessione, rispettivamente -23,8% e -22,2% per San Giustino, e -4,1% e -11,2% per Trevi. È interessante notare che Amelia ha registrato un abbassamento del 10,5% negli arrivi e del 20,2% nelle presenze. Questi dati possono suggerire la necessità di interventi strategici per rivitalizzare l’appeal turistico in queste aree e stimolare il settore.
I comuni maggiori e il loro impatto sulle statistiche
Guardando ai comuni più grandi, Perugia continua a mantenere una posizione di rilievo con 472.637 arrivi e 1.241.356 presenze, riportando un incremento modesto . A Terni, tuttavia, si osserva una flessione negli arrivi e nelle presenze, rispettivamente -1,3% e -8,3%.
Foligno, pur avendo visto un calo sugli arrivi , ha registrato un notevole aumento nelle presenze . Gubbio e Orvieto si allineano a questa tendenza, mostrando una crescita moderata. Spoleto e Assisi continuano a brillare nel panorama turistico, con numeri significativi e un buon andamento generale. Narni, nonostante sia tra i comuni più piccoli, ha riportato una crescita notevole sia negli arrivi che nelle presenze, un segnale chiaro dell’interesse verso destini meno tradizionali.
Questa ampia variazione nei dati offre uno spaccato preciso della situazione turistica in Umbria, invitando a riflessioni più profonde sul futuro del turismo regionale e sulle strategie per promuovere le aree meno visitate.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano