Indagine avviata su dati personali di alte cariche dello Stato: la posizione dell'Agenzia per la cybersicurezza

Indagine avviata su dati personali di alte cariche dello Stato: la posizione dell’Agenzia per la cybersicurezza

La Procura di Roma avvia un’indagine dopo la denuncia sull’esposizione online dei numeri telefonici di alte cariche istituzionali, mentre l’Agenzia per la cybersicurezza chiarisce l’assenza di attacchi esterni.
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Indagine avviata su dati personali di alte cariche dello Stato: la posizione dell'Agenzia per la cybersicurezza - Gaeta.it

All’indomani della denuncia di un informatico sulla presunta esposizione online dei numeri telefonici delle massime cariche istituzionali, la Procura di Roma ha avviato un procedimento per chiarire la situazione. Tra i dati rivelati figurano quelli del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questa vicenda ha attirato anche l’attenzione del Copasir, che ha manifestato l’intenzione di acquisire ulteriori informazioni a riguardo.

L’intervento dell’agenzia per la cybersicurezza

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è intervenuta sull’argomento, specificando che non ci sarebbero fondamenti alla notizia che attribuirebbe alla stessa Agenzia una mancanza di intervento dopo una segnalazione informale ricevuta su LinkedIn. Secondo l’agenzia, non è stata riscontrata alcuna compromissione dei propri sistemi informatici e l’esposizione di tali dati non è riconducibile a un attacco esterno. La comunicazione dell’agenzia, diretta da Bruno Frattasi, ha chiarito che l’informazione ricevuta non riguardava i numeri di telefono di alte cariche dello Stato, ma esclusivamente i contatti di dirigenza dell’Agenzia stessa.

Il caso ha preso piede dopo una segnalazione avvenuta il 18 marzo scorso da parte di Andrea Mavilla, esperto nel settore ICT. Mavilla aveva evidenziato la presenza sul web di contatti personali appartenenti a quadri dirigenziali dell’Agenzia. L’agenzia ha confermato di aver effettuato verifiche tempestive, le quali hanno portato alla conclusione che i dati non provenivano da una violazione di sicurezza, ma piuttosto da fonti obsolete legate a esperienze lavorative passate.

L’origine dell’esposizione dei dati

Secondo l’Agenzia, l’esposizione delle informazioni potrebbe derivare dall’attività di aggregatori di dati che operano al di fuori dell’Unione Europea. Queste società, infatti, spesso raccolgono informazioni personali, talvolta con il consenso dei soggetti interessati, per finalità commerciali o di profilazione. Tali pratiche possono causare una visibilità non voluta sul web, aumentando il rischio di reperibilità di dati sensibili.

In aggiunta, l’Agenzia ha richiesto a Copasir di effettuare ulteriori indagini sulle dinamiche attorno all’esposizione dei numeri delle alte cariche dello Stato, affinché si possa fare chiarezza e garantire la sicurezza delle informazioni sensibili. È essenziale comprendere appieno in che modo e perché tali dati possano trovarsi accessibili pubblicamente, specialmente considerando il coinvolgimento di figure di alto profilo come il Presidente della Repubblica e la Presidente del Consiglio.

Prospettive future e misure di sicurezza

La situazione solleva interrogativi sulle misure di sicurezza adottate per proteggere i dati personali delle figure pubbliche. Sicurezza informatica e privacy dei cittadini, in particolare delle alte cariche dello Stato, risultano di fondamentale importanza per il funzionamento della macchina governativa. La trasparenza e la protezione delle informazioni sensibili sono oggi più che mai cruciali per mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

L’indagine avviata dalla Procura e le indagini parallele del Copasir potrebbero portare a una revisione delle politiche di cybersicurezza a livello istituzionale. La protezione dei dati sensibili è, infine, un tema di rilevanza sempre crescente, non solo in Italia ma a livello globale, date le elevate minacce provenienti dal cyberspazio. L’auspicio è che queste misure portino a un rafforzamento delle misure esistenti per tutelare le informazioni sensibili da potenziali minacce e abusi.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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