Indagine rivela: l’81% degli italiani spera in terapie efficaci contro l’Alzheimer

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Indagine rivela: l'81% degli italiani spera in terapie efficaci contro l'Alzheimer - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

Un recente sondaggio offre un quadro allarmante sulla conoscenza e la percezione della malattia di Alzheimer in Italia. Condotto per conto di Airalzh, questo studio mostra che circa la metà degli italiani teme di poter sviluppare questa patologia, mentre solo il 10% si sente particolarmente informato al riguardo. Al contempo, c'è una forte fiducia nelle potenzialità della ricerca scientifica. I dati sono stati presentati a Roma, in occasione dei dieci anni di attività di Airalzh Onlus, un’associazione dedicata alla ricerca sull’Alzheimer.

percezione e conoscenza della malattia

timori diffusi tra gli italiani

La presenza dell'Alzheimer nelle conversazioni quotidiane è comune, e i risultati dell'indagine evidenziano quanto gli italiani percepiscano questa malattia come una minaccia. Il 68% dei partecipanti considera l'Alzheimer una malattia "molto grave", superata solo dal cancro e dalla sclerosi multipla . La preoccupazione è palpabile, con il 49% degli intervistati che teme di poter essere colpito da questa malattia o che possa colpire un loro caro.

La testimonianza diretta gioca un ruolo significativo: il 28% dei partecipanti ha esperienze dirette con familiari affetti da Alzheimer, un dato che sale al 49% se si considerano amici e conoscenti. Tuttavia, nonostante questa preoccupazione, c'è una sorprendente mancanza di informazioni: solo il 15% degli italiani si sente "molto informato" sulla malattia, mentre un 43% si considera "abbastanza informato". Questo paradosso mette in evidenza un urgente bisogno di maggiore divulgazione su questo tema.

lacune informative sull'Alzheimer

Quando si tratta di conoscenze specifiche, l'indagine rivela che la popolazione si sente più informata sui sintomi e sul decorso della malattia. In particolare, il 64% dei partecipanti ha dichiarato di sapere molto o abbastanza sui sintomi, il 60% sul decorso, e il 59% sugli esiti della malattia. Tuttavia, la consapevolezza riguardo a diagnosi precoce, possibilità di cura e prevenzione è significativamente più bassa. Solo il 41% degli intervistati è a conoscenza delle opzioni di trattamento, il 39% ha informazioni sul rilevamento anticipato della malattia, e solo il 33% sa qualcosa sulle misure preventive.

Questi dati suggeriscono che la popolazione ha bisogno di informazioni chiare e affidabili per comprendere meglio questa malattia, specialmente su come prevenirla e affrontarla. La quasi totale assenza di informazione riguardante la qualità del sonno e il suo legame con l'Alzheimer è un ulteriore segnale di come le fonti informative siano insufficienti.

fattori di rischio e prevenzione

quali sono i fattori percepiti

Quando si parla di Alzheimer, i partecipanti all'indagine associano i sintomi più comuni a problemi come la perdita di memoria , la difficoltà di orientamento e la perdita di contatto con i propri cari . Tuttavia, i fattori di rischio appaiono concentrati principalmente sulla storia familiare: il 75% delle persone intervistate considera la presenza di casi in famiglia come il principale fattore di rischio. In confronto, altri aspetti come l'attività intellettuale limitata, la depressione e una dieta poco sana vengono percepiti come molto meno rilevanti.

Sorprendentemente, solo il 32% degli intervistati ritiene che uno stile di vita sano possa contribuire a prevenire l'Alzheimer. Parallelamente, la consapevolezza dell'importanza del sonno risulta significativamente carente poiché viene raramente citato come un fattore di prevenzione.

la fiducia nella ricerca scientifica

Nonostante le lacune informative, il campione manifestato una visione ottimistica per quanto riguarda la ricerca e le possibilità future. L’81% degli italiani è convinto che le ricerche possano portare a terapie efficaci per l'Alzheimer, mentre l'83% riconosce il contributo cruciale degli studi scientifici per lo sviluppo di nuovi trattamenti e misure preventive.

Questa fiducia nella scienza è un segnale positivo per incentivare ulteriormente la ricerca e l'informazione in questo campo. Gli italiani sono aperti a ricevere informazioni utili e desiderano sapere di più sui modi per prevenire la malattia, scoprire forme di diagnosi precoce e comprendere le prospettive di cura.

richiesta d'informazione e fonti affidabili

un approccio informativo necessario

Il sondaggio ha anche rivelato un forte interesse nel ricevere informazioni più complete sull'Alzheimer. Il 61% degli intervistati vorrebbe approfondire le modalità di prevenzione, il 60% cerca informazioni sulle possibilità di diagnosi precoce e il 55% desidera conoscere le attuali prospettive di trattamento. La necessità di informazioni affidabili è palpabile: gli intervistati preferirebbero ricevere dati da istituzioni specializzate e da collaborazioni con i migliori centri di ricerca a livello mondiale.

L’immagine che emerge dall’indagine è chiara: il desiderio di conoscere e prevenire è forte, ma la mancanza attuale di informazioni chiare frena una corretta consapevolezza della malattia. È fondamentale stimolare un dialogo costruttivo e informativo su questi temi, affinché la popolazione possa affrontare l'Alzheimer con maggiore preparazione e comprensione.

La richiesta di maggiori informazioni e l'apertura verso nuove scoperte riflettono una società proattiva e consapevole, pronta a combattere una delle sfide più ardue della sanità moderna.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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