Indagine sulla tragedia aerea di San Francesco al Campo: chiarimenti sulla causa dell'incidente

Indagine sulla tragedia aerea di San Francesco al Campo: chiarimenti sulla causa dell’incidente

Il tragico incidente aereo del 16 settembre 2023 a San Francesco al Campo ha causato la morte della piccola Laura Origliasso, rivelando responsabilità legate alla sicurezza aeroportuale e al rischio di birdstrike.
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Indagine sulla tragedia aerea di San Francesco al Campo: chiarimenti sulla causa dell'incidente - Gaeta.it

Il 16 settembre 2023 è una data che ha segnato un drammatico evento a San Francesco al Campo, con la morte della piccola Laura Origliasso in un incidente aereo. L’indagine della Procura di Ivrea ha cominciato a rivelare dettagli significativi che potrebbero dare una svolta alle responsabilità del caso. Le risultanze della consulenza tecnica disposta dalla PM Valentina Bossi hanno indicato un birdstrike, cioè l’impatto con un volatile, come causa principale dello schianto del velivolo Aermacchi MB-339.

Dettagli sull’incidente e sulla causa accertata

Il tragico schianto del velivolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale è avvenuto dopo meno di un minuto dal decollo dall’aeroporto di Caselle Torinese. Nonostante non siano state trovate tracce di uccelli sulla fusoliera o sugli alettoni, gli esperti coinvolti hanno concluso che un volatile è entrato nel motore dell’aereo, causando l’avaria. Si tratta di un fatto che complica il panorama delle responsabilità legate all’incidente, spostando il focus sulla gestione della sicurezza dell’aeroporto di Caselle. Infatti, sebbene non ci siano evidenze di un birdstrike visibile, i risultati della consulenza tecnica hanno chiarito che l’impatto del volatile ha avuto effetti devastanti sul funzionamento dell’aereo.

Ulteriore supporto alle indagini è giunto dall’analisi della scatola nera dell’aereo. Qui, i dati telemetrici hanno confermato la perdita di potenza del motore appena prima dell’incidente. L’audio registrato ha immortalato il capitano Oscar Del Dò mentre esclamava “Birdstrike, ho fatto un birdstrike”, poco prima di attivare il sistema di espulsione per salvarsi. È quindi evidente che il rischio di collisioni tra gli aeromobili e gli uccelli non deve essere sottovalutato, abbattendo i confini delle responsabilità individuali e coinvolgendo chi si occupa della sicurezza negli aeroporti.

Esami e testimonianze a supporto del birdstrike

Nell’ambito dell’indagine, fotografie e filmati hanno mostrato la presenza di stormi di uccelli nelle immediate vicinanze della pista di decollo. Queste prove visive supportano la teoria del birdstrike, dimostrando che al momento del decollo, il rischio era tangibile. Anche se la carcassa dell’aereo non ha presentato residui biologici, gli esperti ritengono che le condizioni di volo abbiano reso l’aereo vulnerabile in quel preciso frangente. Dall’analisi di questi elementi emerge un quadro in cui la sicurezza dei voli in aree con forte presenza di uccelli deve essere rivalutata e gestita in maniera adeguata.

In particolare, la sagacia e l’affidabilità dei sistemi di dissuasione predisposti dall’aeroporto diventano fondamentali. La domanda cruciale che gli inquirenti si pongono è se siano state attuate tutte le misure necessarie per proteggere i velivoli e i passeggeri. Il rischio associato alla presenza di voli in zone ad alta densità di uccelli è spesso infranto da piani di monitoraggio e deterrenza che, se non sufficienti, possono condurre a disastri gravi.

Tragedia per una famiglia e la comunità

Il drammatico incidente ha avuto conseguenze devastanti per la famiglia Origliasso e per l’intera comunità locale. Laura, una bambina di soli cinque anni, ha perso la vita nell’impatto. Il veicolo su cui viaggiava con la sua famiglia è andato in fiamme, portando sia al dolore insopportabile della perdita che a gravi ferite per il fratello e i genitori, che hanno subito lesioni di varia gravità. La cittadinanza ha manifestato il proprio cordoglio, affollando i funerali e rendendo omaggio alla piccola vittima.

Il tempestivo interesse della comunità per la sicurezza aerea e le responsabilità derivanti da questo tragico incidente solleva interrogativi su come siano gestite situazioni simili. Ci si interroga su quanto sia stato fatto per prevenire eventi catastrofici che, a prima vista, potrebbero apparire inevitabili. La ricerca di risposte ha stimolato un dibattito sulla gestione della sicurezza degli aeroporti, soprattutto in quelle aree dove il rischio di birdstrike resta elevato.

Prospettive future e responsabilità in discussione

Allo stato attuale delle indagini, il capitano Del Dò è l’unico indagato per omicidio colposo. Ciò non esclude la possibilità che l’indagine possa espandersi. Gli inquirenti sono chiamati a verificare il rispetto delle normative di sicurezza e le eventuali omissioni nella gestione dell’aeroporto di Caselle. È un tema delicato ma necessario, dato il particolare contesto in cui si è verificato l’incidente e il grave tributo pagato da una famiglia.

La famiglia Origliasso attende giustizia e chiarezza su quanto accaduto quel tragico giorno. La comunità è in attesa di comprendere se la gestione della sicurezza fosse effettivamente in grado di evitare una simile tragedia. La strada per la verità è ancora lunga, ma resta aperta la necessità di un’analisi approfondita delle procedure per garantire che eventi del genere possano essere prevenuti in futuro.

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