indagini in corso sulla tragedia della funivia del monte Faito: possibile ruolo dell’età e condizioni dell’impianto

indagini in corso sulla tragedia della funivia del monte Faito: possibile ruolo dell’età e condizioni dell’impianto

L’incidente della funivia del monte Faito riapre il dibattito su sicurezza, manutenzione e invecchiamento degli impianti a fune in Italia, con indagini in corso su cause tecniche e condizioni meteo.
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L’incidente della funivia del Monte Faito ha sollevato dubbi sulla sicurezza e manutenzione degli impianti a fune in Italia, evidenziando il ruolo cruciale dell’invecchiamento strutturale, delle condizioni meteo e dei controlli tecnici nelle indagini in corso. - Gaeta.it

L’incidente della funivia del monte Faito ha riportato l’attenzione sulle condizioni di sicurezza e la manutenzione degli impianti di trasporto a fune in Italia. Esperti e associazioni del settore sono impegnati a raccogliere dati per capire quale sia stata la causa del distacco della cabina. Tra le ipotesi emergono dubbi sull’usura delle componenti meccaniche, sulle condizioni meteo e sulla tenuta delle procedure di sicurezza previste dal progetto originale.

la struttura e la progettazione delle funivie: un patrimonio che invecchia

Le funivie rappresentano opere complesse il cui funzionamento si basa su elementi strutturali molto sollecitati. Negli anni le tecnologie sono cambiate, ma gli impianti più vecchi mantengono una concezione progettuale ormai superata. Giampaolo Rosati, docente esperto di tecnica delle costruzioni al Politecnico di Milano, ha evidenziato che, pur effettuando regolari interventi di manutenzione, il progetto iniziale di una funivia risente comunque del passare del tempo.

Le funi di trazione, i morsetti e le ruote di carrello rientrano tra i componenti più delicati. Le funi subiscono compressione e piegatura che possono creare microlesioni difficili da individuare senza verifiche approfondite. Il morsetto rappresenta un punto critico poiché deve tenere saldamente la fune schiacciandola; in questa zona le sollecitazioni diventano più intense ed un eventuale degrado può compromettere la sicurezza dell’impianto. Rosati sottolinea che la progettazione di ogni impianto rispecchia i materiali e le tecniche disponibili al momento della costruzione, e che oggi gli standard nel campo delle funivie sono più restrittivi. Questo rende evidente come l’età di uno di questi impianti debba essere considerata nel valutare guasti o incidenti.

Le strutture e i componenti, per quanto efficienti al momento del collaudo, tendono a invecchiare anche in presenza di controlli e riparazioni. L’accumulo di stress termico, meccanico e atmosferico può influire sulle caratteristiche di resistenza nell’arco degli anni. In quest’ottica ogni incidente su impianti più datati apre interrogativi sul limite tra manutenzione adeguata e la necessità di un aggiornamento progettuale o la sostituzione completa.

manutenzione e invecchiamento: un equilibrio delicato

sicurezza e controlli continui degli impianti: il punto di vista di federfuni

Dal mondo delle associazioni che rappresentano il trasporto a fune arriva una posizione differente da quella di Rosati. Andrea Formento, presidente di Federfuni, ha ribadito come la sicurezza degli impianti venga costantemente verificata attraverso rigidi controlli obbligatori. Secondo Formento, “non è corretto spiegare o commentare un incidente basandosi unicamente sull’età dell’impianto.” Ogni funivia deve sottostare a una serie di ispezioni e test che confermano il rispetto degli standard tecnici e la capacità di garantire la sicurezza degli utenti.

Secondo lui, l’ipotesi di un guasto improvviso o condizioni eccezionali che abbiano causato la caduta della cabina è più plausibile. Eventi imprevisti possono includere danneggiamenti alle funi, guasti meccanici o condizioni ambientali estreme. Questi episodi, pur rari, non escludono la corretta manutenzione, anzi su questa si fonda l’intera gestione dell’impianto.

Il dibattito tra la necessità di accogliere i limiti derivanti dall’invecchiamento strutturale e la fiducia nei sistemi di controllo ha spinto gli enti a orientarsi verso nuove analisi tecniche e accertamenti puntuali. In questo caso, nonostante le opinioni contrapposte, l’unico modo per chiarire la dinamica resta l’analisi degli elementi raccolti direttamente dalle componenti coinvolte e dalle condizioni d’esercizio al momento dell’incidente.

controlli e verifiche: strumenti chiave nelle indagini

ipotesi tecniche sul guasto e ruolo delle condizioni meteo

Tra le ipotesi più concrete c’è il distacco della fune di trazione dalla ruota di comando, che avrebbe provocato la caduta della cabina. Secondo Rosati, la fune potrebbe essersi infilata sotto le ruote del carrello, causando il taglio. Un guasto simile può derivare dall’usura o da danneggiamenti locali, soprattutto attorno al morsetto, dove la fune subisce sollecitazioni elevate e il cavo può cedere.

Un altro elemento da chiarire riguarda il funzionamento del freno di emergenza. Stando a quanto riferito, il freno sembrava aver attivato la cabina nella stazione di valle, ma non quella in arrivo sulla sommità. Per Rosati questa situazione è preoccupante, sebbene resti possibile che “il freno si sia bloccato ma la fune portante fosse già caduta.” Tutto l’impianto sarà oggetto di verifiche approfondite, comprese le stazioni di partenza e arrivo.

La presenza di due tronconi di fune tranciata sarà esaminata attentamente per stabilirne lo stato di conservazione. L’analisi potrà accertare se all’interno o sulla superficie del cavo si siano sviluppati fenomeni di ossidazione o deterioramento.

All’attenzione degli esperti cade anche il ruolo delle condizioni atmosferiche. Le funivie dispongono di limiti di velocità massima del vento, fissati nel progetto iniziale. Quando un anemometro supera la soglia consentita, l’impianto deve fermarsi immediatamente. La verifica se questa procedura sia stata rispettata e se il vento fosse un fattore scatenante rappresenta un nodo cruciale delle indagini in corso.

Gli eventi di maltempo possono generare oscillazioni pericolose e incrementare lo stress meccanico sulle funi. Per la funivia del monte Faito è essenziale capire se i sistemi di monitoraggio e sicurezza abbiano funzionato correttamente nelle ore antecedenti l’incidente.

effetti del maltempo e monitoraggio continuo

Il lavoro di ricostruzione tecnica richiederà del tempo, ma dovrà necessariamente porre attenzione ai dettagli raccolti sul campo, sulle condizioni strutturali dell’impianto e sulle registrazioni ambientali.

Gli interrogativi emersi nel caso del monte Faito mostrano la complessità legata alla gestione di infrastrutture che coinvolgono sicurezza pubblica e tecnologie meccaniche delicate. La sinergia tra esperti di progettazione, operatori di manutenzione e organismi di controllo resta fondamentale per prevenire altre tragedie simili.

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