Le autorità statunitensi continuano le indagini sull'attentato subito dall'ex presidente USA, Donald Trump, che ha riportato un'ustione all'orecchio. L'FBI ha aperto un'inchiesta per possibile atto di terrorismo interno, mentre il movente dell'aggressione rimane al momento sconosciuto.
L'EVOLUZIONE DELLE INDAGINI
Secondo quanto dichiarato dall'agente speciale Kevin Rojek dell'FBI di Pittsburgh, le indagini sono ancora in una fase iniziale, senza alcuna identificazione dell'ideologia dell'attentatore. Si sospetta che l'aggressore, Thomas Matthew Crooks, abbia agito da solo senza precedenti interazioni con le forze dell'ordine.
ARMI E PROVE RACCOLTE DALL'FBI
L'FBI sta concentrando gli sforzi nel determinare il movente dell'aggressione e verificare la presenza di eventuali complici. L'arma impiegata, un fucile AR 5.56 legalmente acquistato, insieme ad altri elementi di prova, sono stati inviati al laboratorio dell'FBI per ulteriori analisi.
IL PROFESSO DEL TIRATORE
Thomas Matthew Crooks emerge dai registri pubblici come un elettore repubblicano con inclinazioni contrastanti. Sebbene abbia frequentato una scuola superiore di Bethel Park e ricevuto un premio per le sue competenze in matematica, si è poi distinto per un sospetto comportamento violento.
RETROSCENA SULL'ATTENTATORE
Fonti vicine alla vicenda riportano che Crooks aveva ordigni esplosivi nella sua auto e nella propria abitazione, aggiungendo dettagli sulla sua partecipazione rifiutata al club di tiro a segno del liceo. Testimonianze lo descrivono come una figura emarginata, vittima di bullismo, che manifestava disinteresse per le attività sociali.
In attesa di sviluppi e ulteriori chiarimenti, le indagini proseguono per gettare luce su un episodio turbolento che ha scosso l'opinione pubblica e sollevato interrogativi sulle dinamiche sottostanti.
