Indagini sul caso del neonato trovato morto: don Antonio Ruccia si avvale della facoltà di non rispondere

Indagini sul caso del neonato trovato morto: don Antonio Ruccia si avvale della facoltà di non rispondere

Indagini in corso sulla morte di un neonato nella culla termica di Bari; don Antonio Ruccia indagato per omicidio colposo, mentre il tecnico Vincenzo Nanocchio fornisce testimonianze cruciali.
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Indagini sul caso del neonato trovato morto: don Antonio Ruccia si avvale della facoltà di non rispondere - Gaeta.it

Le indagini sul drammatico caso del neonato rinvenuto senza vita nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari continuano a destare grande attenzione. Don Antonio Ruccia, parroco della comunità, è indagato per omicidio colposo e, nel corso del suo primo interrogatorio come indagato, ha deciso di non rispondere alle domande degli inquirenti, assistito dal legale Salvatore D’Aluiso. Nel frattempo, il tecnico elettricista Vincenzo Nanocchio ha fornito la sua testimonianza, contribuendo al difficile lavoro delle autorità.

L’interrogatorio di don Antonio Ruccia

L’interrogatorio di don Antonio Ruccia, fissato per ieri pomeriggio, ha rappresentato un momento cruciale nell’indagine. Sebbene il parroco fosse già stato ascoltato come persona informata sui fatti, questa volta si presenta come indagato. L’avvocato D’Aluiso ha guidato il sacerdote in questa fase delicata, ma don Ruccia ha optato per il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Questa scelta solleva interrogativi sul suo coinvolgimento e sulle responsabilità legate alla tragica morte del neonato.

Al contempo, Vincenzo Nanocchio, co-indagato insieme a don Ruccia, ha invece rilasciato dichiarazioni agli inquirenti. La sua testimonianza si è concentrata su aspetti tecnici legati al funzionamento della culla termica e sull’alimentazione elettrica. Nanocchio ha riferito di aver sostituito l’alimentatore della culla per affrontare alcuni blackout recenti che avevano colpito la chiesa, sottolineando di aver effettuato test che avrebbero dimostrato la regolare funzionalità del sistema.

L’incarico di consulenza tecnica sulla culla

A seguito di questi sviluppi, la Procura ha affidato un incarico per una consulenza tecnica riguardante il funzionamento della culla. L’ingegner Saverio Mascolo, professore di Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Bari, insieme al perito Luigi De Vecchis, saranno responsabili di una verifica approfondita della culla termica. La consulenza è programmata per lunedì prossimo alle 12.00 e prevede di chiarire vari aspetti cruciali legati al sistema.

Il compito degli esperti sarà di analizzare il modo in cui il dispositivo funziona, identificare le sue componenti essenziali e stabilire se alcuni dei sistemi progettati per proteggere il neonato, come quelli di videosorveglianza e condizionamento dell’aria, siano stati operativi e sufficienti. Inoltre, dovrà essere verificata l’alimentazione elettrica della culla. Questi elementi sono fondamentali per capire come e perché si sia verificata la tragica morte del bambino.

Le dichiarazioni di Vincenzo Nanocchio

Nel contesto delle indagini, Nanocchio ha rivelato di aver effettuato sostituzioni necessarie e testato il sistema per la culla il 14 dicembre, poco prima della drammatica scoperta del neonato. Questi dettagli sono di vitale importanza per le autorità, che cercano di chiarire tutte le circostanze legate alla tragedia. Le sue dichiarazioni potrebbero fare luce su eventuali negligenze o malfunzionamenti che hanno portato a questa difficile situazione.

La comunità rimane in attesa di ulteriori sviluppi, confidando che l’analisi tecnica e le testimonianze continueranno a fornire elementi chiave per la verità sui fatti accaduti.

Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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