L’industria italiana, dopo una fase di rallentamento verso la fine del 2022, si trova ad affrontare le conseguenze di questa situazione. Tuttavia, le previsioni dell’Istat che prevedono una crescita dell’1% offrono speranza per il settore, come evidenziato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, il quale ritiene che tale obiettivo sia raggiungibile.
La Crescita e le Sfide
Secondo Orsini, l’industria italiana ha raggiunto un livello di competitività notevole, piazzandosi come il quinto Paese al mondo per esportazioni manifatturiere, dopo Cina, Usa, Germania e Giappone. L’obiettivo futuro è superare addirittura il Giappone, un traguardo realistico secondo le proiezioni.
Le Necessità e le Aspettative
Confindustria auspica un piano incentrato sugli investimenti a lungo termine, al di là dei programmi attuali, per supportare le imprese nel medio periodo. Al tempo stesso, si auspica il mantenimento dei tagli fiscali e il ripristino di misure come l’ACE, evitando bonus temporanei e puntando sulle reali esigenze del settore.
Formazione e Sviluppo
Una delle sfide principali evidenziate da Orsini è la carenza di figure professionali qualificate nel mercato del lavoro. Confindustria si impegna a monitorare attentamente tali profili per garantire una formazione in linea con le esigenze delle imprese, auspicando inoltre un rilancio del dialogo con i sindacati per affrontare insieme le questioni cruciali come la sicurezza sul lavoro.
Nuove Prospettive e Investimenti
Sul fronte dei investimenti nel settore automobilistico, Orsini esprime fiducia nell’impegno di Stellantis di produrre un milione di veicoli in Italia, ribadendo la necessità di attrarre anche nuovi attori del mercato, a condizione che si impegnino a favorire la produzione interna di componenti e non si limitino all’assemblaggio.