Il tema della sorveglianza delle malattie infettive ha assunto un’importanza fondamentale negli ultimi anni, specialmente a seguito della pandemia di Covid-19. Ora più che mai, la necessità di un approccio sistemico e ampio emerge con forza. Matteo Bassetti, infettivologo e direttore delle Malattie infettive presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, ha evidenziato l’urgenza di un sistema di monitoraggio che superi la semplice registrazione delle infezioni da Covid-19.
La situazione attuale della sorveglianza delle malattie infettive
Le malattie infettive soggette a obbligo di notifica, come le epatiti virali e le meningiti, sono seguite con attenzione nel nostro Paese. Tuttavia, ci sono molte altre patologie trascinate in un cono d’ombra, che con il tempo hanno guadagnato spazio e diffusione. “Le polmoniti ospedaliere, le polmoniti comunitarie e le infezioni da ventilazione, così come le sepsi, rimangono in gran parte non monitorate”, spiega Bassetti. Questa mancanza di dati precisa pone una serie di interrogativi significativi sul reale stato della salute pubblica in Italia.
Alcune regioni, come TOSCANA, EMILIA ROMAGNA e FRIULI VENEZIA GIULIA, hanno implementato sistemi di sorveglianza più avanzati, dimostrando come un monitoraggio efficace possa portare a una gestione migliore delle infezioni. Tuttavia, molte altre regioni non dispongono di alcun tipo di sistema, il che rende difficile avere un quadro nazionale complessivo.
Una proposta per un’integrazione efficace dei dati
Bassetti suggerisce una visione innovativa e integrata del monitoraggio delle infezioni. Propone l’idea di centralizzare la raccolta e l’analisi dei dati riguardanti le diagnosi microbiologiche. “Quando un’infezione viene accertata dai laboratori, sia pubblici che privati,” afferma, “questi dovrebbero compilare un report che dettagli l’infezione e il tipo di agente patogeno coinvolto”. Questo approccio consentirebbe non solo un monitoraggio più accurato delle diverse malattie infettive, ma anche la possibilità di fare report mensili accessibili a tutte le strutture sanitarie.
La creazione di un organismo centralizzato come canale di analisi dei dati regionali sarebbe cruciale per avere una visione più chiara del fenomeno delle infezioni in Italia. Con un simile sistema, si potrebbe finalmente comprendere la diffusione di batteri resistenti e le infezioni da batteri sensibili.
L’urgenza di un cambiamento nella sorveglianza delle infezioni in Italia
Secondo Bassetti, l’atteggiamento attuale verso il monitoraggio delle infezioni è insufficiente e fuorviante. “Ci concentriamo quasi esclusivamente sul Covid-19,” dice l’infettivologo, “e questo è un errore profondo”. L’idea di un sistema di sorveglianza che vada oltre questa singola malattia è diventata cruciale in un contesto in cui le infezioni continuano a rappresentare un serio problema di salute pubblica. Solo sviluppando un sistema sistematico di reportistica e analisi, si potrà affrontare in modo efficace il problema delle infezioni e garantire un controllo adeguato della salute della popolazione.
L’invito di Bassetti è chiaro: è tempo di agire per potenziare le capacità di sorveglianza in tutte le sue forme, assicurando che nel prossimo futuro non si trascuri alcuna malattia, e che si faccia fronte ai cambiamenti dell’epidemiologia delle infezioni in modo proattivo e informato.